“Un seme che ha generato tanti frutti”

 “Nel giorno in cui festeggiamo i nostri 25 anni di attività - dichiara Stefano Dalmonte, presidente della Fondazione Banco Alimentare dell’Emilia Romagna Onlus- ci troviamo a fare i conti con dati drammatici. E’ evidente che rimane molto lavoro da fare per favorire l’accesso di tutti coloro che hanno bisogno alla rete di solidarietà. Le 7.600 tonnellate di alimenti distribuiti l’anno scorso alle strutture caritative del territorio non sono abbastanza. Per questo ci auguriamo che con l’entrata in vigore della legge n. 166 contro gli sprechi alimentari e farmaceutici saremo in grado di recuperare molti più alimenti. Serve però un lavoro congiunto e sussidiario da parte di tutti: istituzioni, aziende, terzo settore. Quello che ha caratterizzato questi 25 anni di attività”.

 In Emilia Romagna, secondo i dati forniti dalla Regione (“Redditi, povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna - Anno 2014” - dic.2015), il 7,3% dei residenti versa in condizioni di povertà assoluta. Si stima circa 325.000 persone, delle quali - in base al rapporto FEAD del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (dic. 2015) - 154.000 ricevono un aiuto alimentare attraverso le strutture caritative sparse sul territorio.

800 di queste sono convenzionate con la Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus, che nel 2016 sostiene 139.000 persone.

Per fare il punto sui 25 anni trascorsi, e per guardare alle sfide future, l’8 ottobre a Bologna si è tenuto l’evento “Oltre lo spreco, una rete di carità”, un momento di confronto con le varie realtà pubbliche e non, che fanno parte della Rete Banco Alimentare in regione.  

Sul palco, come moderatore, Carlo Romeo, direttore generale della Televisione di Stato della Repubblica di San Marino.

Dopo il saluto di Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol, ha portato il saluto della Regione Emilia Romagna il presidente Stefano Bonaccini. “Quello della povertà alimentare – ha dichiarato Bonaccini - è un tema tristemente tornato alla ribalta nei paesi sviluppati a causa della crisi economica. Incentivare il recupero delle eccedenze può contemporaneamente ridurre gli sprechi e aiutare a combattere la povertà alimentare. Come ha dimostrato l’esperienza di questi venticinque anni di attività del Banco alimentare in Emilia Romagna, quello della lotta allo spreco è un campo in cui il terzo settore gioca un ruolo fondamentale, e il pubblico può essere in grado di agire da moltiplicatore e da creatore di valore aggiunto”.

L’origine del Banco Alimentare sul territorio regionale è stata ricordata dal Fondatore, Giovanni De Santis. “Il Banco Alimentare in Italia è nato da Don Luigi Giussani e il cav. Danilo Fossati – ha raccontato De Santis. Don Giussani un grande educatore, Fossati un grande imprenditore alimentare. Da loro abbiamo imparato tre punti che sono stati validi fin qui e continueranno ad esserlo in futuro: la fedeltà all’origine e allo scopo, la disponibilità a costruire assieme a chiunque fosse desideroso di percorrere un pezzo di strada con noi e infine un sano realismo, perché non abbiamo la pretesa di risolvere il problema della fame, ma desideriamo semplicemente fare quanto la realtà ci chiede e ci permette a beneficio dei più deboli”.

Dobbiamo essere grati al Banco Alimentare - sottolinea Giuliano Poletti, Ministro del lavoro e delle politiche sociali - per il ruolo che ha svolto in questi 25 anni, assicurando la distribuzione di tonnellate di cibo agli indigenti. Un impegno di grande valore civile e sociale che oggi trova un sostegno importante nella legge contro gli sprechi alimentari approvata definitivamente ad inizio agosto. Oltre a rifinanziare con 2 milioni di Euro per il 2016 il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e a destinare risorse rilevanti a progetti innovativi finalizzati a limitare gli sprechi, questo provvedimento valorizza ed agevola il lavoro di quei soggetti, come il Banco Alimentare, che da tempo si impegnano, con un forte tratto etico, a rimettere in circolo ciò che non viene consumato per aiutare chi è in condizioni di bisogno”.

 

Tra i rappresentanti delle aziende da cui la Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus ritira le eccedenze, Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia, che ha rivendicato con orgoglio: “Conserve Italia è stata la seconda azienda in assoluto ad avviare la collaborazione con il Banco Alimentare, subito dopo Barilla. E’ dal 1992 che forniamo i nostri prodotti al Banco, con una media annuale di circa 180.000 kg. tra pomodoro, conserve vegetali e succhi di frutta. In tutti questi anni non abbiamo mai ricevuto una contestazione, a conferma della assoluta qualità e affidabilità della merce che doniamo al Banco e che, come è noto, la grande distribuzione spesso non acquista solo perché ci sono in alcuni casi etichette con concorsi a premi scaduti o per la presenza di piccole ammaccature sulle confezioni”.

Anche Camst collabora da vari anni con la Fondazione, precisamente dal 2006, quando, dopo le Olimpiadi invernali di Torino, l’azienda si trovò con grossi quantitativi di eccedenze da smaltire. “Da azienda di ristorazione che produce oltre 100 milioni di pasti all’anno, sentiamo una forte responsabilità nei confronti della lotta contro lo spreco alimentare – ha dichiarato Antonella Pasquariello, presidente Camst. Grazie all’incontro con la Fondazione, avvenuto 10 anni fa in occasione delle Olimpiadi di Torino, abbiamo intrapreso un percorso di crescita che ha dato ulteriore valore al nostro impegno e reso possibili numerosi progetti sul territorio nazionale. I risultati di questa comunanza di visione in cui la riduzione dello spreco alimentare si accompagna al contrasto all’esclusione sociale, si traducono in circa 100 tonnellate di prodotti recuperati all’anno a favore delle associazioni che fanno parte della Rete Banco Alimentare. Con l’augurio alla Fondazione per i suoi primi 25 anni di attività, auspichiamo che questi numeri possano crescere ulteriormente”.

Camst ha offerto l’aperitivo a buffet che ha chiuso l’evento. Il menu è stato concepito in linea con il tema presentato, ovvero “Oltre lo spreco". Anche le eccedenze del lunch sono state ovviamente consegnate al Banco Alimentare.

L’attività del Banco Alimentare in Emilia Romagna non potrebbe sussistere senza i contributi e le donazioni di tanti soggetti pubblici e privati che negli anni ne hanno apprezzato e condiviso la mission. In rappresentanza di questo mondo, è intervenuto Silver Giorgini, direttore Qualità e Innovazione Prodotti di Orogel. “La Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e la Orogel – ha dichiarato Giorgini - hanno sempre creduto nel sostegno di chi ha meno e, per questo, condividono anche per statuto e mission, le iniziative promosse dal Banco Alimentare per l’aiuto a chi è in difficoltà nel proprio territorio”.

Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha portato la voce di tutte quelle strutture, 800 nel 2016, che ritirano gli alimenti distribuiti dal Banco, a favore delle persone bisognose da esse direttamente assistite. “Combattere lo spreco – ha sottolineato Ramonda - è una scelta di giustizia e condivisione verso gli ultimi”.

L’esperienza di chi non ha nulla da mangiare e trova accoglienza e aiuto concreto è stata raccontata da una giovane mamma, assistita dal Banco di Solidarietà di Bologna. Lei e la sua famiglia sono beneficiari degli alimenti distribuiti dal Banco Alimentare. Tra i prodotti che il Banco Alimentare distribuisce in regione, ci sono quelli, fondamentali, raccolti durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare ®, che si svolge ogni anno a fine novembre. Un taglio particolare al racconto di questa giornata l’ha dato Paolo Cevoli, che nel 2014 è stato testimonial dell’evento.

In tutta questa articolata attività, la fedeltà all’origine e allo scopo resta un elemento fondamentale per l’opera del Banco Alimentare. Proprio per rimanere fedeli all’intuizione da cui il Banco Alimenatre è nato, sono dovuti avvenire cambiamenti in risposta alle sollecitazioni di vari aspetti della realtà. Questo compito non è finito. Ne ha

Sono inoltre intervenuti alcuni volontari: Matteo, volontario della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare® che da 10 anni segue l’iniziativa nella provincia di Reggio Emilia, e Eros che sin dagli inizi collabora al magazzino di Imola occupandosi dello stoccaggio e della distribuzione alle strutture caritative.

Un ringraziamento speciale al Coro Alpino di Modigliana e ai SanPa Singers, il coro gospel di San Patrignano, diretto da Marco Galli. L’Associazione Nazionale Alpini è da sempre co-promotrice della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare®, mentre la comunità di San Patrignano è una delle 800 strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare in Emilia Romagna.