Tagli Aiuti Alimentari UE. «Non c'è Unione senza solidarietà» intervento di Dacian Ciolos


Da quando ho assunto l’incarico di Commissario all'Agricoltura e allo sviluppo rurale, mi sono sempre battuto per difendere e sostenere il Programma di aiuti alimentari a favore dei più Poveri (PEAD). E continuerò a fare altrettanto con determinazione, insieme con coloro che - come me - pensano che l’Europa non possa abbandonare i suoi Banchi alimentari, soprattutto in questo momento drammatico, in cui la crisi continua a indebolire molte famiglie europee.

Per 25 anni, il Programma di distribuzione ha pienamente dimostrato la propria efficacia. Lo schema rappresenta perfettamente lo spirito di solidarietà europea, che poi è la vera essenza del progetto nel suo complesso. Ma noi vogliamo più segni tangibili di questa solidarietà, dell’unità in Europa, di un‘Europa decisa ad affrontare le sfide economiche, ecologiche e sociali compatta, senza lasciare indietro nessuno.

Non possiamo accontentarci di segnali tiepidi, tanto meno possiamo accettate l’indifferenza. Conosco abbastanza bene la materia per dire che nessun argomento tecnico o legale può bloccare i Piani riguardanti questi aiuti per il 2012 e il 2013. Il problema vero, ciò che oggi manca in alcuni Stati membri, è piuttosto la volontà politica di condividere, a livello europeo, un progetto sociale. Questo dipende, in molti casi, dal fatto che gli Stati hanno una loro politica sociale: e questo dovrebbe giustificare il desiderio di ridurre a zero un programma europeo che ha dato prova del proprio valore? Io sono convinto di no.

Nel settembre 2010, dopo aver ascoltato gli Stati e il Parlamento europeo, ho proposto di tenere in vita questi aiuti ancora per due anni, il tempo necessario per sviluppare un quadro legale più sostenibile. Avevo avanzato tale proposito anche prima della decisione finale della Corte europea di giustizia, che nell’aprile 2011 ha definito illegali le disposizioni contenute nel Piano relativo al 2009, Certamente le riserve della Politica agricola comune disponibili per un simile intervento sono quasi scomparse del tutto. Ma, contrariamente, la necessità di avere Banchi alimentari continua ad aumentare.

Oggi, più di 18 milioni di persone in 20 Paesi dell’Unione beneficiano degli aiuti alimentari previsti dal Programma. E’ ora che gli Stati pongano fine a questa impasse che si sta trascinando da troppo tempo. E’ ora di smettere di giocare con la paura, per milioni di famiglie, di non avere più accesso a cibo sufficiente per vivere, quel cibo che è garantito proprio ai Banchi alimentari. E’ anche il momento per capire che a Bruxelles - luogo che ormai è di moda criticare - fa cose utili, che devono essere difese. Al centro della Politica agricola comune, che celebrerà il suo 50" anniversario tra poco, esiste un'ideale: quello di assicurare sufficienti e garantiti approvvigionamenti di cibo per tutti.

Il Programma di aiuti alimentari a favore degli indigenti dell’Ue rispecchia pienamente questo ideale. Noi dobbiamo essere fieri di simili conquiste. E dobbiamo vigilare perché essi rimangano i capisaldi della costruzione dell’Europa.


Autore: Dacian Ciolos, Commissario Ue all'Agricoltura e allo sviluppo rurale 
Fonte: Avvenire