I punti principali

Dopo un percorso che ha coinvolto tutti gli attori del processo di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, la legge Gadda non solo renderà più organico l’attuale quadro normativo italiano ma lo semplificherà, aggiornerà e amplierà a più soggetti del terzo settore a favore delle persone più povere del nostro paese.

1. Creazione di un quadro normativo all’interno del quale inserire le norme già esistenti in tema di agevolazioni fiscali (L. 460/97, L. 133/99), la responsabilità civile (L. 155/03) e procedure per la sicurezza igienico-sanitaria (L. 147/13).

2. Definizione chiara di operatore settore alimentare, soggetti cedenti, eccedenze alimentari, spreco alimentare, donazione, termine minimo di conservazione e data di scadenza, ecc.

3. Possibilità per le autorità di donare gli alimenti oggetto di confisca alle organizzazioni non profit.

4. Agevolazioni amministrative per i donatori attraverso la semplificazione delle procedure di donazione rispetto alla distruzione.

5. Incentivazione del valore prioritario del recupero di alimenti per il consumo umano per evitare la distruzione; qualora non possibile l'utilizzo umano valorizza il recupero per uso zootecnico o energetico.

6. Riconoscimento del Tavolo Coordinamento del MIPAAF per la consultazione di tutti i soggetti coinvolti nella lotta allo spreco e alla povertà alimentare; aumento di 2 milioni di euro della dotazione 2016 del Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, per l'acquisto di alimenti da destinare agli indigenti.

7. Programmazione di campagne di comunicazione sui canali RAI per favorire le donazioni da parte delle aziende e sensibilizzare i consumatori sul tema dello spreco.

8. Incoraggiamento dei rapporti con il mondo agricolo per la raccolta in campo.

9. Introduzione della possibilità per i comuni di incentivare chi dona alle organizzazioni non profit con una riduzione della tassa dei rifiuti.