Tagli Aiuti Alimentari UE. Unione Europea, il presidente del Ppe lancia un grido d’allarme

 
C’è chi in Europa non vuole sostenere le fasce deboli della popolazione negando l’accesso ai fondi per l’acquisto di cibo per i poveri. Il fenomeno coinvolge oltre 18 milioni di persone che vivono al disotto della soglia di povertà e rischia di destare lo scontro sociale perchè mette i poveri contro i ricchi. Insomma, nella moderna Unione Europea, unito sotto un’unica bandiera, c’è chi dimentica i poveri del Vecchio Continente, preferendo la politica dei tagli. Una decisone forzata stando alle decisioni dei paesi ricchi del nord Europa – Germania e Regno Unito con Svezia, Danimarca, Olanda e Repubblica Ceca. Ma c’è chi, evviva la democrazia, la pensa in modo diametralmente opposto. «È uno scandalo e reagiremo se non troveremo una soluzione europea per la distribuzione di cibo gratis ai poveri prima dell’inverno». Lo ha detto senza mezzi termini il presidente del Gruppo dei popolari europei (Ppe) Joseph Daul, al presidente permanente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e al presidente della Commissione Josè Manuel Barroso, intervenuti ieri all’Assemblea europea a Strasburgo.
 
Venerdì scorso infatti, Daul aveva inviato una lettera al presidente del Consiglio europeo chiedendo di dare il via libera al programma di aiuto alimentare ai poveri che fino ad oggi ha potuto distribuire annualmente cibo gratis ad oltre 18 milioni di persone e famiglie in difficoltà nell’Unione Europea. Un numero del resto destinato ad aumentare causa il perdurare della crisi che non lascia reali speranze a meno ambienti. Contro il programma alimentare europeo si scagliano da mesi i paesi ricchi del nord Europa – Germania e Regno Unito con Svezia, Danimarca, Olanda e Repubblica Ceca – che ancora lo scorso 20 ottobre hanno bloccato la decisione dei ministri dell’agricoltura dell’Ue di dare il via libera all’intervento, che dispone già di uno stanziamento europeo di 500 milioni di euro l’anno per il 2012 e il 2013. «Mercoledì notte i 27 si sono concentrati sull’uscita della crisi dell’euro – Daul ha lanciato a Van Rompuy e Barroso – e nelle prossime settimane un risultato così soddisfacente deve essere ottenuto sull’aiuto ai più poveri. Questo – ha concluso – non è negoziabile».
 
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro (Pd). De Castro annuncia che il Parlamento europeo ”ha fatto un passo in avanti all’inizio di ottobre verso la definizione di un accordo rapido”. ”Posso garantire – ha concluso il presidente della commissione agricoltura del Pe – che continueremo a fare pressione per salvare uno strumento di straordinaria importanza per la sussistenza delle fasce più deboli della nostra società. Uno strumento che consente all’Unione di distribuire ogni anno 440 mila tonnellate di cibo gratis a oltre 18 milioni di poveri e famiglie in difficoltà”.
 
Fonte: ANSA via nonprofitweb.it