Emergenza Alimentare Italia / E' allarme povertà nel sud

 

«Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che affrontando seriamente tale problematica siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi. Quando il cibo viene condiviso in modo equo con solidarietà, nessuno è privo del necessario ed ogni comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri». Anche le recenti parole di papa Francesco, che si affiancano ad esperienze quotidiane e a dati statistici come i 4 milioni di poveri assoluti e i 2 milioni di persone che ricevono aiuti alimentari tramite la rete che fa capo al Banco alimentare italiano, confermano che in Italia è sempre più emergenza alimentare. Un tema, questo, sempre più sentito a causa delle difficoltà che sta vivendo il nostro Paese, che, grazie all'articolazione calabrese del Banco, è stato affrontato ieri pomeriggio al "Lucianum".
"Emergenza alimentare in Italia, condividiamo i bisogni dei più poveri", appunto, è stato il titolo dell'incontro inserito all'interno di un'apposita campagna nazionale di sensibilizzazione. A parteciparlo sono state alcune delle oltre 170 associazioni sostenute dal Banco nella nostra provincia, mentre ad animarlo, introdotti dal direttore del Banco provinciale Giuseppe Bognoni, sono stati il direttore generale del Banco regionale Giovanni Romeo e il direttore della Caritas regionale don Nino Pangallo.

«La situazione è di piena emergenza. E il Sud è più colpito dalla povertà. L'Unione europea non ha rinnovato il consolidato piano d'aiuti esistente dagli anni '80, ne ha promesso un altro del quale non ci sono dettagli. Ciò ci mette a dura prova, quindi ci auguriamo che l'Ue faccia presto i regolamenti attuativi. Stiamo sollecitando Governo e Regione perché le istituzioni giocano un ruolo fondamentale, anche se tutti possono fare qualcosa come, ad esempio, la grande
distribuzione. C'è il rischio che davanti ai problemi lavorativi ed abitativi venga meno quel pezzo di pane che è unica speranza nel futuro. Chi può getti il cuore oltre l'ostacolo» sono state le parole di Romeo.
«Quella del mancato diritto all'alimentazione è un'emergenza che sembrava superata, ma che con la crisi è ritornato d'attualità. Nella nostra realtà le reti familiari tengono, ma ci sono comunque difficoltà che
cerchiamo di superare attraverso una nostra azione autofinanziata con collette e donazioni private e sostenuta da parte dei fondi dell'otto per mille. L'esperienza dei centri di ascolto e delle mense ci dicono che a fianco degli immigrati ci sono anche i residenti. La busta o il pacco è mortificante, quindi da otto mesi c'è un emporio che offre la possibilità di fare la spesa con dignità e senza umiliazione. Nel 2014 gli aiuti alimentari dell'Unione europea verranno ridotti di due terzi. Cinque milioni di italiani si ritroveranno ad avere problemi. Se non si sblocca la congiuntura economica c'è il rischio che l'amara esperienza della fame si allarghi» il pensiero di don Pangallo.
Insomma, un'emergenza che, purtroppo, tocca in molti. E davanti alla quale, si spera, in molti sostengano di più chi già aiuta.

 

Fonte: Ora della Calabria (24/10/13) - di Luca Assumma