Direttivo Banco Alimentare dell'Abruzzo 2010-2012

Luigi Nigliato è stato confermato alla guida del Banco Alimentare dell’Abruzzo per il triennio 2010-2013. La scelta è stata fatta ieri sera dal nuovo consiglio direttivo, eletto poco prima dall’assembla dei soci riunita presso la sede di via Celestino V a Pescara. Il consiglio direttivo uscente, formato da Carlo Ciommi, Giulio De Carolis, Donato Di Renzo, Piergiorgio Greco, Annafrancesca Marchegiani, Luigi Nigliato, Giuliano Tontodonati, è stato confermato in blocco, con l’ingresso di due nuovi membri: Nicola Di Pietro e Mimmo Zocco. Nel corso dell’assemblea è stato rinnovato anche il consiglio dei revisori dei conti: confermati Tommaso Paolini e Mario Lombardi, mentre Chiara Rapino prende il posto di Alfonso Di Giamberardino. Confermato anche Cosimo Trivisani quale direttore.


L’assemblea ha anche approvato all’unanimità il bilancio dell’ente, dal quale emergono numeri imponenti. Nel 2009 sono state 3.353 le tonnellate di alimenti raccolte da Agea, aziende agroalimentari, grande distribuzione e Colletta Alimentare di fine novembre, e 1.911 le tonnellate distribuite. Nel 2010 gli enti convenzionati con il Banco – mense per i poveri, associazioni di volontariato, parrocchie ecc. - sono diventati 224 che, tra Abruzzo e Molise, assistono 36.669 persone indigenti. Ultimo dato è quello relativo all’attività svolta nel corso del terremoto: sono state oltre 100 le tonnellate di alimenti ma anche prodotti per l’igiene distribuiti a L’Aquila e provincia.

 

“Questi tredici anni – ha detto agli associati Luigi Nigliato – sono stati per noi motivo di crescita individuale e di gruppo, della quale  ciascuno si è reso protagonista e ha tesorizzato, valori, azioni, che restano patrimonio e ricchezza comune. Essa rafforza, nel suo insieme, le basi necessarie al buon proseguimento e allo sviluppo della nostra Associazione, che ricordiamo sempre è fondata e basata sulla gratuità e sul servizio a quanti sono nel bisogno e vivono nell’isolamento sociale. Andiamo avanti con quella umile convinzione suggerita da papa Benedetto XVI nella sua enciclica “Deus Caritas est”, quando dice che la carità sarà sempre necessaria anche nelle società più giuste. Questo è il contributo che vogliamo dare alla nostra terra”.