In Friuli Venezia Giulia Siticibo e Grande Distribuzione insieme per aiutare i poveri

 

 

Fonte: Il Gazzettino ed. Pordenone (l.z.)

Parte in silenzio, ma raccoglie un numero crescente di adesioni da parte della grande distribuzione il progetto Siticibo, l’iniziatìva promossa dal Banco Alimentare per ritirare dai supermercati prodotti freschi con data di scadenza ravvicinata e distribuir1i, attraverso alcune associazioni, a persone e famiglie in difficoltà. Inaugurato in sordina il 24 gennaio scorso, il progetto ha richiesto due anni e mezzo per la messa a punto, scontrandosi talvolta con una scarsa collaborazione da parte dei punti vendita e ricevendo infine una spinta decisiva dalla regia della Prefettura.

Sotto il coordinamento del Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia, sono al momento coinvolti nell’iniziativa nove punti vendita: Eurospar di viale Venezia, Eurospar di via Galileo Galilei e Conad di viale Grigoletti a Pordenone; Despar e Maxi a Porcia; Eurospar e Despar ad Azzano Decimo; Conad a San Vito al Tagliamento e Despar a Sacile. Otto, invece, gli enti e le associazioni che provvedono alla raccolta e alla distribuzione dei prodotti. Ma l’iniziativa è ancora in fase di espansione: nell’immediato ci sarà anche la partecipazione al progetto dei due nuovi Eurospar di San Vito al Tagliamento e Cordenons, che verranno inaugurati lunedì 11 e martedì 12 aprile e che, quindi, coinvolgeranno altri enti caritativi, i prodotti raccolti sono perlopiù frutta, verdura e latticini, ma anche confezioni ammaccate di prodotti a lunga conservazione. Il tutto deve arrivare naturalmente alle famiglie nel giro di due o tre giorni per poter essere consumato prima della scadenza.

Abbastanza semplice il meccanismo: il Banco Alimentare è il coordinatore e unico responsabile. Per ogni supermercato aderente, si individua una struttura caritativa più vicina possibile, che si occupa di ritirare i prodotti riducendo al minimo i chilometri da percorrere ed evitando interruzioni della catena del freddo. Qualora le associazioni non abbiano le risorse per svolgere questo compito in autonomia, sarà il Banco Alimentare a intervenire.