DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA DI DON LUIGI GIUSSANI

 

Dieci anni fa don Giussani si spegneva per riaccendersi di fronte al Mistero per il quale aveva speso tutta la vita, con la passione e l’entusiasmo che lo contraddistinguevano, insegnando a noi giovani, come diceva Solov’ev, che “Dio non è oltre la volta celeste e oltre gli infiniti mondi, né nel sonno della memoria dei secoli… ma Egli è qui, tra i nostri turbamenti, nel nostro incessante affanno di tutti i giorni”.
Dal suo semplice e appassionato amore alla realtà sono nate tante opere, che hanno come unico scopo quello di condividere il destino dei nostri fratelli uomini, condividendone i bisogni. Tra le più importanti c’è sicuramente quella del Banco Alimentare. Perché aveva ben chiaro, come ha ricordato Papa Francesco, che “la fede non è un rifugio per gente senza coraggio ma è la dilatazione della vita. All’uomo che soffre Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto ma una presenza che lo accompagna”. Quella per cui don Giussani ha dato la sua vita e per la quale è stato, prima di tutto, un vero padre e un vero amico con una intensità di sguardo, di passione e di apertura sorprendente. Ti faceva sentire amato. Una presenza grande e forte ma piena di tenerezza. Si rimaneva a bocca aperta di fronte alla potenza del suo parlare di Cristo. Era un parlare, un immedesimarsi. Non come oggi. Tanti ne parlano e pretendono di “spiegarlo”, spesso annoiando e tenendo lontano soprattutto i giovani.
Era lui che era colpito e ci trascinava tutti dietro, senza che neanche ce ne accorgessimo. Un’attrattiva esaltante e coinvolgente. Ci faceva sobbalzare la sua commozione per Dio presente. Non un’idea ma una Presenza. Era sorprendente la capacità che don Giussani aveva di stare di fronte ai grandi del mondo come l’intensità di attenzione davanti al più piccolo di noi. Un combattente, un uomo che non ti mollava mai, anche di fronte alle difficoltà e allo scandalo. Scommetteva su ognuno, lasciando che tutti si avvicinassero a lui, in ogni occasione, in qualsiasi momento, bello o brutto. Come accadeva a Gesù nel Vangelo. Quanti, come me, non si direbbero cristiani se non lo avessero incontrato.
Rizzoli ha pubblicato un libro a cura di Alberto Savorana, dal titolo “Vita di don Giussani” che descrive bene l’esperienza umana di questo prete brianzolo che ha cambiato la vita di tanti giovani.
Venerdì 30 gennaio alle ore 20,00 presso il Grand Hotel Salerno ci sarà la presentazione di questo avvincente testo. Porterà un saluto il nostro Arcivescovo Moretti ed interverranno il Rettore dell’Università di Salerno, Aurelio Tommasetti, il Presidente dell’Aeroporto di Salerno, Antonio Ilardi, e don Eugenio Nembrini di Comunione e Liberazione. Modererà il presidente del Centro Culturale Cara Beltà, Aniello Landi.
Lui, fondatore di Comunione e Liberazione, un movimento ecclesiale presente oggi in oltre 80 paesi nel mondo, ripeteva sempre: “Non ho mai inteso «fondare» niente”. La questione infatti non era fondare un movimento ma piuttosto suscitare un movimento nelle persone. Così è stato. E così è anche oggi.

 

Roberto Tuorto
Direttore Banco Alimentare Campania
 

Dalla mia vita alla vostra
In occasione del decimo anniversario della morte di don Giussani, 
è stata realizzata una mostra che presenta, 
in pochi pannelli, 
i tratti fondamentali di don Giussani, con immagini e brani della sua vita.
Scarica la mostra in formato stampabile.