Anna e gli altri, che danno il pane

Insieme ad "Avvenire", un viaggio nelle mense dei poveri e del Banco Alimentare, dove la solidarietà non si è fermata. La distribuzione porta a porta, i nuovi modelli organizzativi, l'impegno dei giovani: così il bene contagia.

 

[...] Studenti, disoccupati, dipendenti in smart working mezza giornata: i giovani, solitamente impegnati saltuariamente col volontariato, sono scesi in campo ovunque per sostituire gli anziani costretti a casa. L’Italia bella, che resiste alla fine del mondo. Tra questi ragazzi c’è Greta, 20 anni appena compiuti, che canticchia mentre chiude pacchi alla velocità della luce nel magazzino del Banco Alimentare di Zello, vicino a Imola. «Sto preparando un esame, ma tutte le mattine sono qui. Perché se la vita fuori s’è fermata, per noi adesso corre al doppio della velocità». Il cibo va consegnato a domicilio, gli enti si sono organizzati: la giornata del bene è infinita, si tenta di raggiungere tutti «e alla fine, quando torno a casa, sembra incredibile ma sento ancora di aver ricevuto, di aver imparato di più io» ripete Greta. Come da ragazzina, quando ha incontrato il volontariato la prima volta dopo una bocciatura all’alternanza scuola-lavoro, «e fare qualcosa di buono per gli altri mi ha fatto capire che direzione dovevaprendere la mia vita».

 

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