Il senso della Colletta

…perché è importante ridirsele certe cose, soprattutto alla vigilia di #colletta 18

 

Cari amici del Banco Alimentare,

partecipare all'incontro del 6 novembre è stato rincuorante. In un periodo storico che si caratterizza per rigurgiti politici orientati all'esclusione, spinte consumistiche-socio-culturali proiettate all’individualismo, è facile cadere nel pessimismo e nella convinzione che il singolo sia chiuso su sé stesso senza attenzione alla comunità.

Trascorrere una serata in una sala piena di persone - varie che si sono spostate dalle loro province - in una serata un po’ umida - per ascoltare e condividere la preparazione della Colletta è stato un segnale di speranza e di fiducia.

Tutti i presenti sapevano “cos'è” la Colletta e “come si fa” la Colletta a livello tecnico-organizzativo...tutti consapevoli della "macchina da guerra". Però c'eravamo...perché il SENSO di ciò che si fa è fondamentale.

La Colletta e l'attività del Banco in generale, le si può intendere come mezzi per eliminare gli sprechi e sostenere i poveri, ma se si ricorda il SENSO della propria azione Colletta e Banco si manifestano molto di più per ciò che sono: opportunità di creare relazioni con le quali si riprende in mano la propria vita e si permette agli altri di fare lo stesso. Se qualcuno mi dona qualcosa allora anch'io valgo, se ho senso per un altro, allora devo trovare anche io in me il mio senso. 

Sono occasioni (per chi dona) di vivere in modo autentico la relazione con l'altro, che non ha a quel punto solo due occhi, ma magari anche un nome e una storia, occasioni (per chi riceve) di sapere che chi è dall'altra parte è uomo donna persona come lui e vuole entrare in relazione con lui.

Quanto citato dal padrone di casa dell'Antoniano sulla "nuova" povertà, che non è solo materiale, ma è soprattutto SOLITUDINE e mancanza di relazione, noi lo sperimentiamo nella nostra casa di accoglienza mamma bambino.

Nell'Opera Santa Maria di Nazareth, nei decenni passati le mamme non erano del tutto sole. Adesso - che siano straniere o italiane - non hanno nessuno da chiamare, a cui raccontare un pensiero, un'ansia, una preoccupazione...dopo poche settimane che sono da noi chiamano le altre mamme "sorelle" e a volte la signora della cucina (un po' brontolona ma molto buona) "nonna"... tutte vogliono ricostruirsi il senso della famiglia, sentirsi in famiglia, è un bisogno dell'essere umano.

Semplici riflessioni, perché con la Colletta e il Banco non si riempiono solo le pance, ma anche i cuori e l'animo delle persone, sia di chi riceve sia di chi dona.

Lorenza

Opera Santa Maria di Nazareth – Bologna