Alimentazione sostenibile: cos’è e perché bisogna sostenerla.

È davvero possibile garantire il fabbisogno nutrizionale a tutti? E qual è la strada migliore da seguire per non votarsi a modelli di produzione alimentari inquinanti e nocivi per il pianeta? Si parla sempre più spesso di alimentazione sostenibile, ovvero di sostenibilità in riferimento al cibo, eppure non tutti sanno cos’è la sostenibilità alimentare né l’importanza cruciale che il tema della biodiversità riveste per il futuro prossimo dell’ambiente e più in generale per il futuro prossimo dell’umanità.

Un dato su tutti: lo sapevate che il sistema produttivo alimentare è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas serra (anidride carbonica) del pianeta? Questo dato, già gigantesco, diventa ancora più preoccupante se pensiamo che a generare una tale mole di inquinamento siamo soltanto noi, l’occidente industrializzato, non certo la fetta di mondo che vive al di sotto della soglia di povertà.

Se siamo davvero quello che mangiamo, non c’è molto da stare allegri perché sembriamo esserci votati tutti al consumo massivo di cibi ultraprocessati e piatti precotti, causa principale della distruzione ambientale.

 

Indice

 

Cosa significa alimentazione sostenibile

 

Proveremo a tracciare una definizione completa di “alimentazione sostenibile”, partendo da quattro obiettivi dichiarati dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile. Qui trovi il pdf completo.

 

Se, fino a ieri, contrastare la fame nel mondo adottando stili di vita più consapevoli era alla stregua dei buoni propositi per l’anno nuovo, adesso L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite lo ha stabilito come obiettivo programmato per prossimi 15 anni. La definizione migliore di Alimentazione sostenibile arriva manco a dirlo dalla Food and Agriculture Organization-FAO (organizzazione delle Nazioni Unite). Un’alimentazione sostenibile è “un’alimentazione a ridotto impatto ambientale”, lontana dal modello di produzione attuale che esige milioni di tonnellate di gas serra per i trasporti su gomma ogni anno, oltre ad un consumo ingente di acqua, ossigeno, energia elettrica, additivi, pesticidi, OGM e farmaci. Senza contare i danni gravissimi e spesso irreparabili all’ambiente che questo modus operandi comporta.

 

Educare all'alimentazione sostenibile

 

Porre fine alla fame nel mondo senza che questo significhi distruggere il pianeta: come si può raggiungere un traguardo tanto ambizioso entro il 2030? Non c’è dubbio che il primo passo sia l’educazione degli adulti del futuro.

 

L’alimentazione sostenibile va spiegata ai bambini e ai ragazzi nelle scuole. In Italia, un’indagine sul rapporto tra giovani e sostenibilità condotta da IPSOS su un campione di giovani (14-27 anni) per conto di Fondazione Barilla, ha dimostrato che i ragazzi di casa nostra sembrano ben disposti nei confronti delle battaglie ambientali da compiere in prima persona (probabile che in tale senso abbia giocato un ruolo chiave la loro coetanea Greta Thunberg), ma poco informati nel merito delle strategie da mettere in atto. Dai risultati dell’indagine, i giovani sembrano fortemente interessati al tema dello spreco alimentare, sebbene solo un giovane su tre abbia dimostrato di conoscere davvero il significato di “sostenibilità”.

 

Alimentazione sostenibile: 10 consigli

 

In attesa che le nuove generazioni sviluppino una coscienza civica adeguata che ci traghetti in un futuro più ecosostenibile, cosa possiamo fare noi ora per contribuire a creare un pianeta più sano e consapevole? La risposta potrà apparire scontata ma risiede in un insieme di piccoli gesti consapevoli. Fare la cosa giusta significa abbracciare uno stile di vita e di alimentazione più sostenibile, preferire i piccoli allevatori e pescatori locali, limitare il consumo di cibo che proviene dagli allevamenti intensivi e dalla pesca intensiva a favore del consumo di vegetali, frutta e verdura di stagione.

 

È importante, inoltre, tornare a bere l’acqua del rubinetto per frenare il consumo non più sostenibile di acqua in bottiglie di plastica; consumare più prodotti freschi e più prodotti bio, poi, significa contrastare l’enorme inquinamento che comporta la produzione di piatti pronti o precotti ed allo stesso tempo tornare a rispettare i ritmi della natura. Infine, in questa breve carrellata di gesti sostenibili per salvaguardare il pianeta, non dimentichiamo evitare gli imballaggi ed evitare gli sprechi.

 

Alimentazione sostenibile e spreco alimentare

 

La denutrizione colpisce quasi 800 milioni di persone nel mondo. A causa del rapido incremento della domanda di alimenti a livello mondiale, si stima che la loro produzione dovrà essere più che raddoppiata entro il 2050. In Italia, secondo le stime Coldiretti, il 6,3% della popolazione nazionale adulta ha difficoltà a garantirsi il pasto e la percentuale varia molto tra centro, nord e Mezzogiorno italiano. Stando a quanto riportato dalla Relazione sugli indicatori del benessere equo e sostenibile del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Lazio è una delle regioni più a rischio, con il 9,4% della popolazione che si trova in uno stato di deprivazione materiale allarmante. Per far fronte a questa situazione, sono nati progetti come Condivisione Alimentare del Banco Alimentare del Lazio.