20 anni di Siticibo: una rete che genera valore

Lo scorso 29 maggio 2023, ospiti di PwC Italia che ci ha accolti nella magnifica location di Torre PwC, abbiamo festeggiato un anniversario importante: i vent'anni di Siticibo, il programma di recupero di alimenti freschi e cotti dalla Ristorazione e dalla Grande Distribuzione Organizzata.

I lavori si sono aperti con un'iniziale panoramica sui dati dello spreco alimentare in Italia che, anche a causa dell'inflazione, è in calo del 12% rispetto al 2022. Nonostante la diminuzione del fenomeno, ancora oggi, ogni anno viene sprecato cibo per un valore di 9 miliardi di euro. Ed è proprio in questo scenario che s'inserisce Siticibo, il programma di Banco Alimentare, come spiega Salvatore Maggiori, Direttore Generale di Banco Alimentare. Siticibo dal 2003 al 2023 ci ha permesso di recuperare oltre 13 milioni di dal settore della Ristorazione Collettiva, cui si aggiungono i 190 milioni di pasti equivalenti recuperati dal canale della Grande Distribuzione Organizzata, a partire dal 2005. Numeri straordinari, soprattutto ripensando a quel primissimo recupero nell'ambito del programma: chi l'avrebbe mai detto che da una piccola vaschetta contenente tre cotolette e quattro crocchette avremmo raggiunto un traguardo così importante?

Risultati possibili solo grazie alle relazioni nate in questi anni, ai legami coltivati con le persone incontrate sul nostro cammino. Durante il primo panel, abbiamo avuto il piacere di ascoltare la testimonianza di alcuni dei tanti partner che in questi anni hanno scelto di stare al nostro fianco: racconti di collaborazione, racconti del legame che ci unisce e che rendono, per utilizzare una metafora, Siticibo un piatto così riuscito. La ricetta? Ciascun relatore ha svelato il proprio ingrediente segreto, a cominciare da un emozionato Massimiliano Silvestri che racconta quanto sia fondamentale crederci, crederci veramente. Per lui e per tutto il team di Lidl Italia, di cui è Presidente, la differenza l'ha fatta quella scintilla scattata nei loro cuori; quella passione nata dall'essere entrati in contatto con "gli eroi del recupero" con cui hanno subito condiviso il valore del cibo. Quella forza che colpisce, attrae, rapisce. Siticibo è questo... ma è anche altro. Siticibo è responsabilità. Lo sottolinea bene il Direttore Generale Operativo di Gruppo Conad Italia, Francesco Avanzini. Un'insegna come Conad, prima di tutto, ha la responsabilità di donare le proprie eccedenze, anche per una questione di fiducia e rispetto nei confronti  dei clienti. Una responsabilità di cui parla anche Rosario Ambrosino, Amministratore Delegato di Elior Italia, secondo cui la Ristorazione Collettiva ha il grande compito di ridurre lo spreco, prolungare la vita dei prodotti ed educare ad una dieta in grado di rispondere ai fabbisogni nutrizionali. 

Passione e responsabilità: un connubio che ben sintetizza Stefano Biaggi, CEO di Sodexo, che ci parla della solidarietà come un item sempre più sentito quando si è coinvolti direttamente. E dunque, Siticibo è una scelta sentita che deriva dalla naturale riflessione sulla bellezza nell'aiutare chi è meno fortunato di noi. Lo sguardo posato su quanti beneficiano dell'aiuto alimentare: questo il focus anche dell'intervento di Dario Boggio, Presidente Banco Alimentare della Lombardia, che mette in luce la straordinarietà del programma. Siticibo non nasce solo con lo scopo di salvare cibo dallo spreco per nutrire chi è in difficoltà. O meglio: non solo, bensì riuscire a portare un sorriso a quanti ricevono il cibo in dono. Che si tratti di porzioni di cibo già pronto o che si tratti di porzioni di cibo preparate e cucinate dai volontari nelle mense delle organizzazioni partner territoriali riceventi, a partire dai prodotti recuperati e trasformati (come spiega Francesco Costantino, Presidente Fondazione Giuseppe Costantino Onlus). In entrambi i casi, è questo il grande valore di Siticibo: cibo fresco che, salvato dallo spreco, diventa ricchezza per chi ha troppo poco. Ed infine, le competenze ed il know how. Ecco gli ingredienti segreti cui fa menzione Elisa Zambito di Intesa San Paolo, citando la partnership che ci lega da anni e che, in un cammino fatto di uno scambio reciproco di know how e di co-progettazione, ha permesso ad Intesa San Paolo di avere un impatto sociale reale ed arrivare a quanti si trovano in difficoltà. E come in ogni ricetta che si rispetti, anche per Siticibo la differenza la fanno le quantità. Certo: gli ingredienti, le dosi. Ma la riuscita del piatto dipende anche da quell'esplosione di sapori e da quelle emozioni non tangibili che il tuo “comfort food” riesce a darti. Parafrasando, ecco allora che la differenza del piatto è data soprattutto da tutti quei benefici non misurabili, eppure così evidenti: si tratta dei benefici sociali, economici, per la salute dei destinatari... e ancora, dei benefici ambientali e di quelli educativi.

Il secondo panel si è aperto con un momento di dialogo con le istituzioni e le associazioni di categoria. L'On. Maria Chiara Gadda racconta come la Legge, di cui è firmataria, sia nata proprio on the road e si sia costruita strada facendo, a bordo di quel furgoncino Siticibo. Nata da una domanda fatta a bruciapelo a quei volontari incaricati dei recuperi: "Cosa fai? Come potresti farlo meglio?". Una Legge che nasce dalla pratica, che ben si amalgama con essa e che permette a prodotti destinati alla distruzione di trovare una nuova vita grazie alla solidarietà sociale. Qual è il grande valore aggiunto di questa Legge? Maria Chiara non ha dubbi: la varietà, la diversificazione del prodotto disponibile! Garantire una certa varietà dei prodotti (prodotti freschi, freschissimi e cotti): questa la vera innovazione di Siticibo. Mentre prima recuperavamo solo prodotti secchi, quelli che vengono definiti "beni di prima necessità", grazie a Siticibo oggi recuperiamo gelati, pollo fritto, maritozzi panna e crema, ... prodotti che un occhio disattento definirebbe superflui. Certo, superflui se consideriamo il cibo come puro nutrimento. Ma di nuovo, il cibo è tanto altro: è occasione di racconto. E dunque, quel pollo fritto contiene in sé un valore inestimabile, relazionale, ossia la possibilità per gli ospiti di una casa famiglia di confrontarsi con i compagni di scuola, raccontare l’esperienza e sentirsi esattamente uguali ai propri coetanei.

Il tema è quello dell'equità sociale, cui fa cenno anche Alessia Tosti, Coordinatrice del Progetto Food4Good di Federcongressi&Eventi, nel raccontare come piatti gourmet, cucinati da chef stellati in occasione di eventi, siano arrivati nelle mense delle strutture che ogni giorno aiutano chi è in difficoltà. Piatti stellati alla portata di tutti. Secondo Alessia Tosti la vera rivoluzione di Siticibo è stata  promuovere, nel mondo degli eventi, non il recupero fine a se stesso, ma un generale cambio culturale. Farlo in un Paese come il nostro, in cui la cultura del cibo è così presente e si tende sempre ad abbondare (si pensi che in media, nei rinfreschi, viene preparato il 30% in più di cibo di quanto realmente viene consumato), e riuscirci, non era affatto scontato.

Ed infine, insieme a Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione, abbiamo parlato dell'ingaggio delle insegne della GDO e del ruolo sociale che hanno e che viene loro sempre più riconosciuto. Un ruolo che, secondo il relatore, fa sperare in un ampliamento della quantità di punti vendita che scelgono di aderire al programma e di effettuare la donazione, ma anche - in prospettiva futura - ad un ampliamento delle referenze oggetto di donazione, per offrire un paniere sempre più vario. Valgano da esempio alcuni esperimenti sui recuperi di carne dalla GDO: prodotti ad alto valore proteico e fondamentali per l’alimentazione. Test che,  nonostante la complessità gestionale legata alla deperibilità del prodotto trattato, fanno ben sperare. Difficoltà di natura diversa ma presenti anche nel mondo della Ristorazione Collettiva di cui parla Carlo Scarsciotti, Presidente Angem. Un settore che, nonostante la ripresa delle cucine nelle scuole e la conseguente ripartenza di Siticibo in questo segmento, vede un calo di donazione dalle mense aziendali a causa dello smartworking adottato dalle aziende post-pandemia.

Difficoltà che si configurano come una vera e propria sfida, una prova da affrontare e cercare di superare, perché "La gente seria pratica la speranza". Così conclude il nostro Presidente Giovanni Bruno, citando l'Arcivescovo di Milano Mario Delpini. Noi di Banco Alimentare, in questi anni, abbiamo visto la povertà crescere, non diminuire; eppure non ci siamo scoraggiati, abbiamo rafforzato il nostro impegno certi che la speranza non ci abbandona. Oggi, domani, nei prossimi mesi vogliamo lavorare insieme e con tutte le nostre forze per recuperare cibo adeguato e di qualità perché possa essere all’altezza dei desideri e della dignità di chi vive in difficoltà e lo riceve in dono.

Grazie per esserci stati!