Bruno Serato, lo chef che mette in tavola la solidarietà!

Bruno Serato è uno chef italo-americano famoso in tutto il mondo per mettere la sua capacità culinaria al servizio degli altri e per sfamare, ogni giorno, milioni di bambini americani meno fortunati.

Nato a Laon (Francia) da genitori originari di Verona, quando la sua famiglia rientra a San Bonifacio (Verona), Bruno si avvia alla carriera nel settore della ristorazione. Poi, all’età di 20 anni, si trasferisce in California e inizia a lavorare come lavapiatti, fino all’apertura del suo ristorante, l’Anaheim White House Restaurant.

Nel 2005 Bruno dà vita alla fondazione no-profit Caterina's Club che si occupa di fornire pasti caldi ogni sera agli indigenti, in particolare bambini, in diverse città della California e del Messico. L'idea gli viene un giorno, a seguito di una visita al Boys and Girls Club, una sede pubblica per bambini i cui genitori non hanno nemmeno i soldi per nutrirli. Qui, vedendo queste precarie situazioni e scoprendo che un bambino non aveva altro per cena se non un sacchetto di patatine, Caterina – la madre di Bruno – gli suggerisce di tornare al ristorante e preparare dei piatti di pasta per questi bambini. Da qui il nome della fondazione.

Da quel giorno sono trascorsi più di 13 anni e Bruno non ha mai smesso, durante la sera, di preparare dei piatti per i bambini del club: «tra 150 e 200 ragazzi, 7 giorni a settimana».

Bruno non è soltanto un cuoco: è un supereroe. E da bravo chef ha messo la sua capacità culinaria al servizio degli altri e con poco cerca di rendere migliore la vita di tanti bambini meno abbienti, dando loro un piatto di pasta.

«Condividere il cibo e coltivare i legami; approfondire le relazioni: è questo che mia madre mi ha insegnato e che mi guida», dice di sé.

Questa sua lotta quotidiana contro la povertà è stato il motivo per cui l’America lo ha elevato all’ottavo posto nei Cnn Top 20 Heroes del 2011, la classifica che ogni anno sceglie venti persone per rappresentare il cambiamento nel mondo. «Loro sono miei clienti. I miei clienti preferiti», conclude Bruno.