I numeri della sostenibilità: l'ortofrutta!

In Italia si producono annualmente circa 30 milioni di tonnellate di frutta e verdura, siamo al primo posto in Europa. Le eccedenze di ortofrutta sono fisiologiche in quasi tutte le fasi del processo produttivo: dalle calamità naturali in campo, all’alta deperibilità durante lo stoccaggio o il trasporto; dagli imballaggi che si rompono durante il processo di distribuzione alla riduzione di valore che avviene durante la vendita. Una stima parla di circa 2,5 milioni di tonnellate eccedenti che, pur non avendo più valore commerciale ed economico, conservano le loro proprietà nutrizionali e organolettiche.

Il terzo settore è diventato, in questi anni, partner importante nelle strategie di riduzione delle eccedenze ortofrutticole. Il vantaggio immediato per le strutture caritative è risparmiare nell’acquisto di questi prodotti, investendo e ampliando i loro servizi.

Un’altra opportunità offerta dal recupero e dalla selezione delle eccedenze ortofrutticole è il coinvolgimento attivo di persone emarginate, favorendo inclusione sociale. Inoltre, grazie a questa attività le stesse organizzazioni possono offrire ai loro assistiti un mix nutrizionale più equilibrato e più salutare.

Da molti anni la Rete Banco Alimentare è impegnata nel recupero di ortofrutta, nel 2018 ha recuperato 5.800 tonnellate dalle associazioni di produttori ortofrutticoli, dai grossisti e dai supermercati. Più del 70% delle eccedenze sono recuperate grazie al contributo economico che UE dà per le donazioni di prodotti. In questo modo si ottengono due risultati: meno spreco e più salute.

Non solo le grandi organizzazioni o le istituzioni sono chiamate a ridurre gli sprechi, infatti tutti possiamo contribuire nel nostro quotidiano.

Alcuni suggerimenti sono: controllare lo stato di maturazione e comprare la frutta e la verdura con più frequenza; conservare i prodotti correttamente, infatti non tutta la frutta e la verdura si conserva in frigorifero. Aglio, cipolla, zucca e patate vanno riposti in un luogo aerato per evitare muffe ed eventuali infiorescenze. Se l’ortofrutta va riposta in frigo va messa nella parte meno fredda, avvolta in carta e chiusa in un sacchetto. È molto importante non lavare i prodotti prima di riporli in frigorifero. Per le pietanze già cotte, invece, bisogna ricordare di usare contenitori con coperchi per prevenire eventuali fuoriuscite di liquidi. Inoltre è bene ricordare di lascare raffreddare i cibi prima di metterli in frigo o in freezer, per evitare repentine variazioni di temperatura.

Abbiamo cercato di riportare in queste poche righe alcuni esempi di come tutti possono essere protagonisti su più livelli (istituzioni, imprese, organizzazioni non profit, consumatori), della riduzione dello spreco alimentare per rendere più sostenibile il nostro pianeta.