Numeri che hanno dell'incredibile. Anche in un 2020 così complicato.

È dalle aziende di produzione, trasformazione e distribuzione che, ormai trent'anni fa, noi di Banco Alimentare abbiamo cominciato ad effettuare recuperi di prodotti alimentari. E non solo: dobbiamo la nostra origine all’intuizione di un imprenditore dell’alimentare, Danillo Fossati patron della STAR e al suo incontro con Don Giussani che diede la spinta definitiva a questa esperienza. Le aziende: un tesoro prezioso per noi. Anche e soprattutto in un anno complicato come quello passato. Nel 2020, infatti, abbiamo registrato sia una crescita del bisogno come conseguenza della pandemia, sia un aumento della sensibilità e del desiderio di collaborare delle aziende. Attualmente sono circa 1.600 le aziende donatrici di eccedenze a Banco Alimentare, aumentate di circa il 40% nel 2020.

Grazie ai rapporti attivati con le aziende della Grande Distribuzione e ad una accresciuta professionalità riconosciuta a Banco Alimentare, oggi sono numerose le attività di recupero giornaliero di alimenti presso i supermercati, in particolare di alimenti freschi attraverso il programma Siticibo, che ha proprio lo scopo di recuperare eccedenze di cibo sia fresco e cotto. Banco Alimentare recupera porzioni di cibo cotto anche nel settore della ristorazione commerciale e collettiva, da hotel, refettori scolastici, da eventi, esercizi al dettaglio, navi da crociera, etc. Tutti settori purtroppo fortemente penalizzati dai successivi lockdown. In piena emergenza sanitaria però, Banco Alimentare ha effettuato diversi interventi per salvare dallo spreco pasti “ready to eat” nel settore della ristorazione. Cibo prezioso che sarebbe altrimenti andato sprecato con il prolungamento della chiusura delle attività. 

Banco Alimentare nel 2020 ha continuato la sua attività anche nei periodi di lockdown più serrato, cercando di fornire la massima assistenza alle strutture convenzionate. La domanda di aiuto alimentare che queste hanno dovuto affrontare in piena pandemia è aumentata del 40% secondo le nostre stime. Si tratta principalmente di lavoratori precari che da un giorno all’altro si sono trovati senza occupazione e senza tutela. La grande preoccupazione che avvertiamo è che, a Marzo 2021, con la fine del blocco dei licenziamenti e la riforma delle politiche attive del lavoro, la platea potenziale di coloro che non avranno un’occupazione stabile potrebbe salire fino a 3 milioni di persone.

Nel 2020 quanto raccolto e distribuito da Banco Alimentare ha raggiunto per la prima volta le 100.000 tonnellate, mentre nel 2019 erano 75.450. Molto importante in questo senso il lavoro fatto con il mondo delle industrie di produzione e trasformazione che ci ha permesso di recuperare ben 22.500 tonnellate di alimenti. Questi numeri ci fanno ancora una volta esprimere forte gratitudine ai donatori tutti che nel corso del 2020 hanno scelto di dare agli alimenti una seconda vita attraverso Banco Alimentare e alle strutture caritative che hanno compiuto ogni sforzo per restare aperte nei momenti più difficili a fianco delle quali diamo senso e compimento alla nostra mission.