Prende il via ufficialmente il progetto FOOD NO WASTE

Il progetto FOOD NO WASTE nasce all’interno di una storia di collaborazione tra Fondazione Banco Alimentare Onlus (FBAO), Hungarian Food Bank Association e Sibahe Slovenska Banka Hrane (SIBAHE), resa possibile dalla comune appartenenza alla European Food Banks Federation (FEBA). Il progetto ha potuto concretizzarsi grazie alla fiducia accordataci dal Fondo di beneficienza di Banca Intesa Sanpaolo che ha deciso di sostenere il progetto.

Alla luce dell’aumento di richieste di aiuto alimentare dovuto alla pandemia, l’obiettivo immediato del progetto è quello di ampliare il range di prodotti recuperati e redistribuiti alle organizzazioni non-profit in Ungheria e Slovenia.

Il 29, 30, 31 marzo scorso ha avuto luogo un’attività peer-to-peer online, facilitata dall’interpretazione nelle rispettive lingue nazionali, resa possibile grazie alla European Food Banks Federation e al programma EaSI della Commissione Europea. 

Per Banco Alimentare è stata l’occasione di condividere l’esperienza di Siticibo, un programma che nasce con lo scopo di recuperare e redistribuire cibo cotto e fresco in eccedenza, inizialmente dalla Ristorazione collettiva e dal 2009 anche dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Dato l’obiettivo del progetto, tale attività ha visto coinvolgersi principalmente i volontari del Banco Alimentare ungherese e del Banco Alimentare sloveno, e i rispettivi Direttori.

La parte introduttiva, con l’intervento di Angela Frigo Segretario Generale FEBA, aveva lo scopo di inquadrare il tema del recupero di eccedenze alimentari all’interno di un contesto internazionale ed europeo. In un secondo momento, attraverso la visione di alcuni video, sono stati affrontati diversi temi tra cui l’insicurezza alimentare a confronto con lo spreco alimentare, le alternative di gestione delle eccedenze e la riduzione dello spreco di cibo nelle aziende di produzione alimentare. 

La parte centrale era focalizzata sul processo di recupero di eccedenze e le procedure normative igienico-sanitarie da rispettare all’interno del processo, predisposte all’interno del Manuale per Corrette Prassi Operative per le Organizzazioni Caritative, che dal 2016 è divenuto lo strumento di riferimento per Banco Alimentare. Successivamente grazie all’intervento di Adolfo Villafiorita, Founder di Shair.tech, è stato fatto un affondo su Bringthefood, ossia un’applicazione web che si propone di offrire un nuovo modello, ai donatori per effettuare analisi precise sullo spreco generato e alle strutture caritative per gestire le donazioni alimentari in modo più efficiente. I partecipanti sono stati poi invitati ad applicare quanto ascoltato, lavorando insieme a uno studio di fattibilità, a partire dall’analisi del contesto in cui vivono.

A conclusione di entrambe le sessioni, un quiz Kahoot nelle rispettive lingue nazionali sul tema del recupero di eccedenze, innovativo e divertente, ha strappato tanti sorrisi attraverso uno schermo.

L’attività Peer-to-peer, e più in generale il progetto FOOD NO WASTE, è un’occasione per Banco Alimentare di condividere la propria esperienza con i Banchi Alimentari di Ungheria e Slovenia, lasciarsi contagiare da nuove idee e approfondire la comune appartenenza alla European Food Banks Federation, nonostante lo scenario attuale non permetta ancora di tornare a viaggiare.