Un messaggio di Giovanni Bruno - Marzo 2022

Carissimi,

la realtà sempre si impone, talvolta duramente costringendoci in una situazione di emergenza costante, tanto che ormai la straordinarietà sembra diventare l’ordinario delle nostre giornate.

La guerra in Ucraina, peraltro così mediatica, ci sta mostrando immagini molto dure che mai avremmo voluto vedere, generando angosce ed emozioni in tutti noi e suscitando forte il desiderio di poter “fare qualcosa”. Come Banco Alimentare in Italia, fin dal primo giorno, abbiamo condiviso ed aderito all’iniziativa di raccolta fondi #AllTogether4Ukraine promossa e coordinata dalla FEBA, la Federazione Europea Banchi Alimentari (https://www.eurofoodbank.org/feba-supports- ukraine/), cui aderiscono i Banchi di 30 Paesi in Europa, incluso quello di Kiev. Obiettivo è quello non solo di cercare di aiutare il Banco dell’Ucraina ma di sostenere l’attività dei Banchi Alimentari dei Paesi confinanti che da subito hanno accolto e visto ondate di profughi attraversare i loro confini.

Il tutto è stato condiviso in incontri periodici tra i presidenti dei 30 Banchi che hanno deciso questa linea di azione in quanto i fondi avrebbero permesso un’ottimizzazione degli aiuti, essendoci necessità non solo di cibo, che raccolto senza una destinazione ben definita rischia spesso di andare poi sprecato come in altre circostanze già avvenuto, ma anche di logistica, trasporti, attrezzature. Decidendo l’acquisto in loco del cibo eventualmente necessario. E’ stato così possibile sostenere il Banco della Moldavia, Paese più povero in Europa che sta accogliendo oltre 150mila rifugiati, quello della Polonia, il più colpito dall’ondata di profughi, quello della Slovacchia, Ungheria e Romania.

Un’altra Europa (più grande, 30 Paesi!), una Europa della solidarietà e della condivisione ha voluto muoversi unita in aiuto di chi era bisognoso di tutto, a partire dal Banco Alimentare Ucraino.

Per quanto riguarda invece l’attività nel nostro Paese abbiamo deciso che sarebbe stato importante muoverci in una logica di medio/lungo periodo, rinunciando a sollecitare un aiuto immediato, straordinario, spiegando a tutti che la prima modalità era il sostegno alla raccolta fondi promossa da FEBA (https://www.eurofoodbank.org/feba-supports- ukraine/donation-ukraine/). Mentre, per le necessità “interne” sarebbe stato meglio aspettare il manifestarsi del bisogno che stava crescendo anche da noi in Italia, per poter sostenere in modo adeguato, non occasionale ma nel tempo, sia i profughi che sarebbero arrivati numerosi anche nel nostro Paese, sia le persone in difficoltà in Italia destinate a crescere secondo quanto già stavamo osservando, come aumento di richieste da parte delle strutture caritative accreditate.

Poco dopo l’inizio della guerra (24/2) si sono susseguiti a cadenza settimanale tre importanti fattori i cui dati, letti in sequenza e legati tra loro, hanno confermato le nostre preoccupazioni:

  • 1/3 - nel 2021 crescita Pil +6,6% - L’Istat precisa che «nel 2021 l’economia italiana ha rilevatouna crescita di intensità eccezionale, dopo un 2020 che aveva visto il numero di persone in povertà crescere di 1 milione (da 4.6 mln a 5.6 mln).
  • 8/3 - poveri stabili a 5.6 mln - L’Istat spiega che gli individui in povertà assoluta sono rimasti stabili a circa 5,6 milioni (9,4% del totale). Soprattutto, «Senza la crescita dei prezzi al consumo registrata nel 2021 (+1,9%), sottolinea l’Istituto, l’incidenza di povertà assoluta sarebbe stata all’8,8% a livello individuale, in lieve calo, quindi, rispetto al 2020».
  • 16/3 - L'Istat ha comunicato che nel mese di febbraio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,9% su base mensile e una crescita del 5,7% su base annua.

Non si può non notare che se un’inflazione dell’1,9% ha causato un incremento delle persone in povertà assoluta dello 0,6%, dovremo attenderci un significativo incremento nel 2022, stante un tasso di inflazione previsto al momento del 5,7%, cioè il triplo del 2021!

Nei periodi più difficili di emergenza sanitaria Banco Alimentare ha potuto contare sul sostegno indispensabile di aziende scese in campo al suo fianco, di persone, istituzioni, organizzazioni partner che hanno unito sforzi e risorse per fare fronte a quella che da subito ha assunto le caratteristiche di una emergenza anche alimentare.

Abbiamo potuto continuare a fare l’ordinario nella straordinarietà del contesto emergenziale, solo grazie a chi ha sostenuto le nostre attività di recupero e distribuzione di cibo. Nei prossimi mesi crediamo che l’unione di tutte le forze in campo sarà nuovamente indispensabile per rispondere non solo agli incrementi delle richieste di aiuto alimentare nel nostro Paese, ma anche alle necessità che l’accoglienza dei rifugiati in Italia genererà. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, a fare tutto il necessario per garantire sostegno alimentare a chi si trova in difficoltà e a chi verrà ospitato nel nostro Paese. Per fare questo avremo nuovamente bisogno di avere al nostro fianco tutti i Compagni di Banco che hanno creduto e credono nella mission di Banco Alimentare. Solo insieme potremo portare un po’ di conforto a chi ne ha e avrà grande bisogno nei prossimi mesi.

Un caro saluto,

Giovanni Bruno