Giornate di Formazione BAL: volontariato per gli ultimi

Si è conclusa la “due giorni” organizzata dal Banco Alimentare del Lazio dedicata ai temi che ruotano attorno all’azione di volontariato presso la nostra organizzazione, che ha visto la partecipazione attiva di molte persone in entrambi gli eventi.

 

Durante la prima giornata, che si è tenuta lo scorso 12 maggio presso la Cittadella della Carità “Santa Giacinta”, la povertà nell’area capitolina (e nel Lazio) è stato il tema centrale del seminario, come dal titolo stesso dell’evento formativo “La povertà a Roma: un punto di vista”.

 

Ad aprire il corso è stato Don Benoni Ambarus, vice direttore della Caritas Diocesana di Roma, che ha sottolineato come la solidità di una società vada insieme al concetto di solidarietà, in quanto a livello sociale cittadino ci sono invece molte crepe, indicate nel Primo Rapporto sulla povertà a Roma curato dal Centro Studi Caritas.

 

A questo proposito, è intervenuta la dottoressa Elisa Manna, direttrice del Centro Studi, che ha sinteticamente esposto i dati più importanti del Rapporto, elaborato dalla parte degli “ultimi” come specificato dalla stessa direttrice.

 

La dottoressa Manna ha spiegato che dal Rapporto si evince come stiano aumentando le disuguaglianze, con i poveri che diventano sempre più poveri ed una piccola borghesia anch’essa risucchiata verso il basso.

 

Ha continuato ad illustrare i contenuti del Rapporto affermando che Roma sta conoscendo una fase di degrado iniziata anni fa. Oggi aumentano i poveri anche nel I e nel II Municipio, quelli centrali della città. Si assiste al fenomeno di periferizzazione del Centro: accanto agli homeless si attesta l’esistenza di nuovi poveri, che lavorano o pagano l’affitto ma che non sanno poi di cosa vivere. Cresce anche il fenomeno del barbonismo domestico: si tratta di persone spesso anziane, senza relazioni, che tendono a vivere in casa come barboni, perdendo il decoro verso se stessi.

 

Su questo tema, Don Benoni ha parlato espressamente di “periferie esistenziali”, in cui appunto vi è una povertà di relazioni, prima ancora che economica. Ha sottolineato la necessità di ricreare una civiltà della relazione, in quanto la povertà non si risolve coi soldi ma con le relazioni. Un esempio riportato dal parroco a questo proposito è il programma “Quartieri Solidali” della Caritas, che coinvolge gli abitanti di specifici quartieri.

 

La dottoressa Manna ha aggiunto durante il suo intervento che Il 45% degli utenti Caritas sono italiani, soprattutto anziani. Quest’ultima categoria sociale è per 1/3 a rischio povertà. Crescono inoltre i cosiddetti ‘comportamenti della disperazione’, ossia il ricorso ai Compro Oro e al gioco d’azzardo, attraverso i quali molte persone sono attratte dal tentativo disperato di vincere qualcosa.

 

Altri dati che riflettono la grave situazione di povertà presente a Roma e provincia riguardano la stima attendibile di persone senza fissa dimora (circa 16mila), di giovani disoccupati (almeno il 40% tra i 15 e i 29 anni) e il calo di occupati nell’edilizia (-35mila posti di lavoro, soppiantati da altrettanti posti irregolari).

 

Dopo questa attenta analisi riguardo alla situazione sociale di Roma, è intervenuto il Presidente del Banco Alimentare del Lazio, Giuliano Visconti, che ha ricordato la funzione “pedagogica” dell’Associazione e che la sua missione è il recupero delle eccedenze alimentari, non sradicare la povertà. Infatti, ha proseguito il presidente, attraverso il suo contributo il Banco Alimentare aiuta ad aiutare gli altri: l’azione di recupero del cibo in surplus che viene effettuata permette che venga poi distribuito alle centinaia di strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare del Lazio.

Durante il suo intervento il presidente Visconti ha ricordato anche S. Giovanni Paolo II e il suo “paradosso dell’abbondanza”, secondo il quale le risorse alimentari ci sarebbero per tutti ma sono mal distribuite tra chi ne consuma di più a discapito di chi ne può avere di meno.

La conseguenza di tale paradosso è dimostrato dalle statistiche, citate dal presidente del Banco Alimentare del Lazio: in Italia vengono sprecate 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari, di cui il 43% dal consumatore finale. Solo l’8% di questo cibo viene recuperato. Proprio per questo motivo il presidente Visconti ha concluso dicendo che si può e si deve fare di più tutti insieme per evitare questo spreco di risorse.

 

La seconda giornata si è svolta lo scorso 19 maggio presso la Casa della Misericordia, ospiti di Don Luca Centurioni, responsabile della Struttura.

Tema portante di questo incontro, intitolato “Il Banco Alimentare del Lazio: ragioni e metodo di un impegno” è stato il lavoro, riferito al mondo del volontariato e a quello dell’assistenza ai poveri.

Don Luca durante il suo intervento ha sottolineato come il metodo di fare la carità non c’è se non si capisce prima da quali fondamenti sia ispirata: nel caso dei fondamenti cristiani, ha affermato, si parla di solidarietà e di aiuto agli altri, sulla base del comandamento dell’amore. Per Don Luca quindi è essenziale organizzare le proprie giornate dando la giusta priorità alle cose che identificano una persona e i suoi valori: tra queste, c’è il servizio gratuito per gli altri. Il responsabile della Casa della Misericordia ha quindi affermato che è essenziale avere cuore di credente e testa di uomini pensanti, per far sì che ciò che viene donato non siano gli scarti, ma che siano donati in modo da rendere felici i nostri fratelli.

 

Il prof. Giampiero Bianchi, che insegna Storia del Lavoro e delle Relazioni Industriali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha ricordato invece le radici profonde del volontariato, insite nella dottrina sociale della Chiesa, il cui fondamento è l’enciclica di Papa Leone XIII “Rerum Novarum”.

 

Illustrando brevemente l’enciclica il docente ha ricordato come con questa enciclica il Papa volle parlare di cose nuove: il capitalismo che stava spopolando le campagne a beneficio dei centri urbani, l’emergente questione sociale e le grandi potenzialità delle innovazioni tecnologiche che in quel periodo, nella seconda metà del 1800, si stavano affacciando nel mondo.

 

Questa enciclica - ha spiegato il professore universitario - rigettando le idee liberiste e socialiste, ha indicato per prima la strada del bene comune, in nome del quale aggregazioni di persone si mettono insieme per fare qualcosa a favore di chi ha bisogno. Da qui sono partite le opere sociali della Chiesa che esistono tuttora in varie forme.

 

Il sindacalista della Cisl Cosmo Colonna nel suo intervento ha ricordato la valenza fondamentale del lavoro per le persone, in quanto dal suo punto di vista chi non ha un lavoro si sente uno scarto della società e una persona inutile. Per questo, ha aggiunto, occorre pensare per loro un percorso organizzato al fine di integrarli di nuovo nella società, organizzando una rete di professionalità diverse che sappia accogliere queste persone e indirizzarle nel mercato del lavoro.

 

Giovanni Bruno, consigliere della Fondazione Banco Alimentare Onlus, ha inteso sottolineare nel suo intervento che il Banco Alimentare del Lazio non incontra i poveri, ma incontra coloro che poi materialmente assistono i più indigenti: per questo ai volontari è richiesto un surplus di consapevolezza e di fare rete con le altre realtà solidali, in modo da aiutare efficacemente i più bisognosi, trattandoli non come numeri ma come persone.

 

A conclusione del seminario sono saliti sul palco volontari e dipendenti del Banco Alimentare del Lazio, per raccontare aneddoti ed esperienze di vita legate alla loro attività con l’Associazione. Con mansioni diverse gli uni dagli altri, tutti hanno messo in luce un aspetto fondamentale: dedicare del tempo al Banco Alimentare significa renderne possibile la sua duplice missione relativa alla lotta gli sprechi di cibo e all’aiuto verso chi aiuta i poveri.

“Chiunque si voglia unire, sarà accolto a braccia aperte!”: questo il messaggio dei volontari, prima di lasciare il microfono al presidente Visconti, che dopo aver ringraziato i presenti ha ricordato che gli appuntamenti formativi del Banco Alimentare del Lazio continueranno nei prossimi mesi.