Raccolta
La forza è nelle differenze, non nelle similitudini
(Stephen Covey)
La raccolta dei generi alimentari avviene grazie all’impegno dei volontari e secondo differenti modalità che coinvolgono i singoli cittadini, la Grande Distribuzione, l’industria e le Istituzioni.
Un’azione condivisa e costruita sul recupero di eccedenze e alimenti che spesso, altrimenti andrebbero perduti, un circolo virtuoso di generosità e dedizione, in contrasto allo spreco alimentare.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è la più grande azione collettiva di Solidarietà e Carità in Italia: da 26 anni la generosità delle persone si esplica nell’aiuto nel bisogno primario più sentito, quello di sfamare se stessi e, soprattutto, la propria famiglia.
Una giornata in cui la dedizione di migliaia di Volontari si sposa con quella di milioni di donatori, in ogni angolo d’Italia. In uno sforzo comune per aiutare chi non ha a sufficienza da mangiare.
Quando: l’ultimo sabato di novembre
Cosa: fare la spesa per chi è in difficoltà, donando attraverso i volontari del Banco Alimentare prodotti a lunga conservazione
Dove: in oltre 1.200 supermercati in Piemonte
Risultati: nel 2021 in Piemonte sono state raccolte in un solo giorno 548 tonnellate, equivalenti a oltre 1 milione di pasti*. E in Italia l'equivalente di 14 milioni di pasti.
(*secondo la stima della Federazione Europea dei Banchi Alimentari per cui 1 pasto = 500 g di cibo)
Industrie e GDO
Le aziende donano periodicamente prodotti che non sono più vendibili per diverse ragioni di mercato (stagionalità, varianti logistiche, ecc.), ma sono ancora perfettamente commestibili.
I prodotti sono: carne in scatola, latte, yogurt, burro, formaggio, ortaggi e legumi, pasta secca, riso, pane e affini, dolci, frutta, succhi di frutta, olio, salse e condimenti, zucchero, uova, bevande, omogeneizzati, farine e altro ancora.
C.A.A.T.
Il Centro Agro Alimentare Torino è il grande mercato dei prodotti agro alimentari freschissimi che raggruppa 84 Aziende grossiste e circa 170 Produttori locali delle Province di Torino, Cuneo e Asti.
LE ORIGINI DELLA COLLABORAZIONE
Da Novembre 2007 è operativo presso il Centro Agroalimentare di Torino il progetto denominato “Rete Alimentare Sociale” che, attraverso il Coordinamento della Provincia di Torino, vede la presenza fattiva dell’Azienda Sanitaria Locale 5 e del Banco Alimentare del Piemonte.
L’obiettivo di questo progetto no profit, inserito nel programma triennale di politiche pubbliche di contrasto alla vulnerabilità sociale ed alla povertà, è quello di fare un buon uso di tutti i prodotti ortofrutticoli non più destinabili al circuito commerciale, messi a disposizione dalle Aziende Grossiste presenti all’interno del C.A.A.T.
Il Banco Alimentare del Piemonte, capofila del progetto, ha il compito di gestire tutte le fasi operative e di coordinare tutte le associazioni di volontariato che, grazie a questo progetto, possono beneficiare di una importante quantità di prodotti ortofrutticoli non più commercializzabili, ma ancora nella condizione di consentirne l’utilizzo alimentare da parte delle mense per gli indigenti.
UN NUOVO CORSO
Il 17 luglio del 2020 è stato siglato un nuovo protocollo tra Comune di Torino, Banco Alimentare del Piemonte, CAAT e APGO (Associazione Piemontese Grossisti Ortofrutticoli) che si inserisce come una tra le più importanti iniziative volte alla lotta allo spreco e al contrasto dell’insicurezza alimentare, attraverso il recupero e la trasformazione di eccedenze alimentari, nell’ambito del progetto “Torino Città del Cibo”.
Tra gli obiettivi che si propone:
- Sostenibilità sociale: implementare e migliorare l’aiuto alimentare offerto alle famiglie indigenti del territorio, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, anche grazie all’inserimento di prodotti freschi dall’alto valore nutrizionale.
- Sostenibilità economica: recuperare e redistribuire le eccedenze valorizzando e rimettendo in circolo delle risorse economiche che altrimenti andrebbero perdute.
- Sostenibilità ambientale: intervenire sull’importante aspetto della riduzione dei rifiuti e dei costi di smaltimento a essi collegati.
Siticibo
Il progetto Siticibo, attivato a livello nazionale dal Banco Alimentare, nasce dalla consapevolezza che nel nostro paese grosse quantità di alimenti non consumati, nelle mense aziendali e scolastiche, o non venduti, come nella Grande Distribuzione Organizzata, vengono quotidianamente distrutte, con costi notevoli a carico sia delle aziende, sia della collettività.
Il progetto prevede il recupero e l’immediata redistribuzione delle eccedenze di cibo cotto e non servito nella ristorazione organizzata (mense aziendali, refettori scolastici, etc.), di cibo fresco non venduto nei supermercati. Tale attività si svolge nell’ambito della legge 166/2016 detta "legge Gadda" contro gli sprechi alimentari.
Il Banco Alimentare instaura e cura i rapporti con le catene distributive, individua i punti vendita presenti sul territorio e le Strutture Caritative attive nella zona.
Accertata la rispondenza dei punti vendita e delle Strutture Caritative ai requisiti necessari in termini di normative igienico–sanitarie sia per il trasporto sia per la conservazione degli alimenti, stipula le convezioni con i punti vendita e con le Strutture Caritative ed avvia la raccolta.
La raccolta e la distribuzione finale avvengono nell’ambito dello stesso territorio riducendo al minimo i costi di trasporto (raccolta e consumo a chilometro zero).
La ristorazione collettiva
I volontari del Banco Alimentare del Piemonte prelevano giornalmente, presso le mense aziendali convenzionate, i piatti pronti confezionati che residuano dalla distribuzione interna.
I piatti (primi, secondi, contorni e dessert), conservati a temperatura idonea, vengono raccolti in specifici recipienti e trasportati con furgoni coibentati e refrigerati alle Strutture Caritative che provvedono a reinserire questi pasti nel loro ciclo di cucina per una immediata distribuzione ai loro assistiti.
I volontari addetti al prelievo ed al trasporto sono adeguatamente formati sulle normative della sicurezza ed igiene alimentare per prevenire ogni possibile rischio di contaminazione alimentare.