Siticibo di Busto Arsizio. Un sostegno importante al Convento dei Frati Minori

Fonte: Rosella Formenti - Il Giorno ed. Varese

SONO IN AUMENTO le persone che bussano alle porte del convento dei Frati Minori di Busto
Arsizio per chiedere aiuto. Sono italiani e stranieri, non solo clochard ma anche uomini che All’improvviso senza più un lavoro sono caduti nella disperazione finendo sulla strada. E ci sono anche famiglie messe a dura prova dalla crisi con lo stipendio che non basta più a sostenere le spese. Situazioni drammatiche soprattutto se ci sono figli piccoli.
 
DA DECENNI il convento è un punto di riferimento per i bisognosi, un servizio di carità che e aumentato negli ultimi tempi garantendo sostegno non solo ai senzatetto ma anche alle famiglie in difficoltà. Ma in questo momento anche il convento ha bisogno di aiuto da parre dei cittadini per poter continuare la sua attività caritativa. A lanciare l’appello alla città è padre Giovanni Rinaldi, parroco della chiesa del Sacro Cuore, che dice: «Serviamo scatolette di carne, tonno,1egumi, viveri a lunga scadenza. Ormai scarseggiano nel nostro magazzino, per questo ne abbiamo davvero bisogno».
Quelle scatolette consentono di assicurare pasti alle 180 famiglie. Un sostegno importante arriva dalla colletta alimentare e dalla raccolta dei pasti non consumati nelle mense grazie al progetto Siticibo, iniziativa lodevole a cui hanno aderito alcune scuole e aziende del territorio, altri aiuti dai parrocchiani, ma la situazione oggi è talmente difficile che quanto fino ad ora raccolto non basta più. Da qui l’appello ai cittadini affinché diano una mano. Non solo le famiglie in difficoltà bussano alle porte del convento: da decenni è anche in funzione la mensa del povero, «A mezzogiorno e alla sera prepariamo un sacchetto con due panini e frutta per una trentina di bisognosi - continua padre Giovanni - mentre alla sera ospitiamo per la cena una dozzina di persone».
 
Chi è disperato, senza più nulla, né lavoro, né casa, né affetti, sa che al convento troverà sempre una risposta alla sua richiesta di aiuto, E attualmente, purtroppo effetto della pesante crisi economica, sono in aumento i disoccupati, persone tra i 40 e i 50 anni che all’improvviso hanno perso il posto di lavoro, con tutte le conseguenze psicologiche ed economiche che ne conseguono, In un momento cosi difficile una risposta importante alla domanda di aiuto e anche quella del Fondo famiglia lavoro del decanato, attivo da due anni. Nei giorni scorsi è stato fatto un bilancio dell’attività da cui è emerso che in 24 mesi sono state 73 le domande accolte con l’erogazione di 143 mila euro distribuiti in contributi tra i 400 e gli 800 euro mensili.