Quei minuti infiniti che ti separano dal "tocca a te"...

Quei minuti infiniti che ti separano dal "tocca a te".

Cerchi sguardi amici nella platea. Come ieri Vittore. 
Poi le parole si sciolgono e attraversano il silenzio della sala.

Quando intervengo a convegni, o parlo in pubblico, non riesco ad improvvisare. Ammiro invece chi ci riesce. Per me è impossibile. Ho bisogno di prepararmi, di studiare, documentarmi. Devo trovare parole diverse. Che nascano da una angolatura nuova, attraverso cui raccontare Banco Alimentare. Non riesco proprio a riproporre il già detto. Annoio me stessa. Ed è come se mancassi di rispetto all'esperienza così generosa dell'organizzazione che rappresento.

Ieri, a Palazzo Vecchio a Firenze, ero particolarmente emozionata.
Sarà stato il salone pieno di affreschi e decorazioni del 1500. O la responsabilità che mi sento addosso, di essere all'altezza di quel gruppo di matti che ci mandano in giro a parlare. Sarà che a questo Trentennale, fatto di tappe in tutta Italia, Carlo, Federica ed io, ci abbiamo creduto tanto, da subito. Sarà che gli eventi già organizzati dalla Rete Banco Alimentare sono qualcosa di stupefacente. Sarà che di fronte a ciò, il massimo dell'impegno è l'unica via per restituire un po' di gratitudine per quanto ricevo nel mio quotidiano.

Giuliana

Post Facebook del 16 giugno 2019