PREMIO "GIORGIO LAGO": I VINCITORI DELL'EDIZIONE 2012

 

Premiati l’industriale Giovanni Rana, il violoncellista Mario Brunello, il giornalista Fausto Biloslavo, il rallista Miki Biasion e Adele Biondani del Banco Alimentare del Veneto Normal 0 14 false false false IT JA X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:Calibri; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-fareast-language:EN-US;}

CASTELFRANCO - Si è svolta ieri, lunedì, nella cornice del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto la cerimonia conclusiva del Premio Giorgio Lago, giunto alla seconda edizione nella rinnovata veste di riconoscimento dedicato a cinque interpreti del Nordest che si siano distinti in Italia e nel mondo in altrettanti ambiti, cari al grande giornalista trevigiano.

Sono il violoncellista Mario Brunello per la “Cultura”, il rallista Miki Biasion per lo “Sport”, il giornalista Fausto Biloslavo per il “Giornalismo”, l’industriale della pasta fresca Giovanni Rana per il settore “Impresa” e Adele Biondani, presidente del Banco Alimentare del Veneto Onlus, per la sezione “Volontariato”.

Da sinistra Mario Brunello, Giovanni Rana, Adele Biondani, Miki Biasion

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Cinque figure, ciascuna innovativa e straordinaria nel proprio campo, che hanno saputo interpretare fattivamente i valori del Nordest, contribuendo alla costruzione di quella dimensione metropolitana di cui Giorgio Lago è stato un precursore. A tutti è stata consegnata un’opera di Archimede Seguso in vetro di Murano.

Ospite della serata anche il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che ha ricordato così l’amico giornalista “religioso nelle proprie speranze e molto amaro nelle sue delusioni”: “E’ ancora realistico pensare adesso a un federalismo europeista come quello in cui Lago credeva? Lui, inguaribile ottimista, direbbe che federalismo ed europeismo forse non sono possibili ora, ma sono necessari. Ci inciterebbe: Forza, proviamo a fare un patto razionale, utile, per porre finalmente mano ad una fase costituente, a quella riforma di sistema che un accordo ancora possibile può originare”.