BA Emilia Romagna e Caritas diocesana a Bologna. A mensa dalla carità

Fonte: Francesca Golfaretti - Avvenire / Bologna Sette

La prima, fondamentale risposta alla marginalità sociale viene dall’offerta continuativa delle mense parrocchiali (che si affianca alla Mensa della Fraternità della Caritas). Invitando a tavola centinaia di persone tutti i giorni, diventano risorsa nella lotta alla povertà, con la mobilitazione quotidiana di tanti volontari.

A Chiesa Nuova a coadiuvare don Adriano Pinardi è Francesca Focacci che dal 2002 coordina i 30 volontari della mensa della parrocchia. Qui ogni giorno, dalle 18 alle 19, si accolgono una decina di persone, quasi tutti uomini oltre i 60 anni. «La materia prima», racconta la signora Francesca, «ce la fornisce la Mensa della Fraternità della Caritas, ma il fine settimana sono i volontari a preparare la cena peri nostri ospiti, così teniamo sempre attivo il servizio, tranne in luglio e agosto, quando vengono meno i volontari e dobbiamo dirottare tutti alla mensa di Santa Caterina».

Stessa situazione alla parrocchia di San Vincenzo de Paoli, dove il parroco, don Paolo Dall’Olio, è aiutato da Luisa Menardo, un'energica signora che da 6 anni dirige la mensa. «La nostra “Tavolina”, chiamata così per indicare lo spirito domestico della mensa, ospita fino a 16 persone. Sono quasi tutti uomini italiani, ultracinquantenni, che si alternano tra loro. Infatti alcuni, oltre che in povertà economica, si trovano in situazione di disagio mentale e questo li fa assentare in alcuni periodi». La mensa, aperta da 8 anni, funziona dalle l8.30 alle 19.30 tutti i giorni e riceve il pasto dalla Mensa della Fraternità tranne il fine settimana, quando sono i 15 volontari a preparare per gli ospiti. Rimane chiusa da giugno a metà settembre.

Agli Angeli Custodi è il diacono Claudio Longhi che affianca il parroco don Graziano Pasini nell’organizzazione del servizio pasti insieme ad una trentina di volontari. «Siamo aperti dal 2009», racconta «e ospitiamo 14 persone, di ambo i sessi, tutti italiani tra i 30 e i 60 anni, il cibo viene dalla Mensa della Fraternità che ci fornisce i “Brutti ma buoni” donati dalla Coop Adriatica. Noi li andiamo a prendere, grazie all'aiuto dei parrocchiani, e li cuciniamo, tutti i mezzogiorno, dal lunedì al venerdì. Il fine settimana siamo chiusi, tranne se cadono feste parrocchiali».

La responsabile della parrocchia Maria Regina Mundi è la signora Miria Landini, una pensionata che dedica la vita al prossimo, collaborando con don Felice Vinci, che ha fondato nel 2002 la mensa. «Da noi», spiega, «vengono tutti i giorni, anche il fine settimana, una decina di bisognosi, quasi sempre uomini italiani. Siamo aperti dalle 17.30 alle I9 grazie all'aiuto di una ventina di volontari che si alternano da metà settembre al 31 maggio facendo funzionare alla meraviglia questo piccolo satellite della Mensa della Fraternità che ci fornisce gli alimenti».

In San Paolo di Ravone è il parroco, monsignor Ivo Manzoni, a raccontare la dinamica che anima la mensa, aperta 27 anni fa, che ospita fino a 20 persone ogni giorno dalle 17,30 alle 19,30, con chiusura solo a metà agosto. «Sono i negozi del vicinato e le due scuole cattoliche, Maestre Pie e Maria Ausiliatrice, a contribuire a imbandire la tavola per i miei ospiti. Molti sono uomini assai giovani a cui poi troviamo lavoro, turnando così le presenze». Ad aiutare il parroco ci sono 50 volontari che si alternano e fanno la spola nei negozi per recuperare il cibo necessario, che si aggiunge a quello donato dal Banco Alimentare.

Al Banco attinge anche la mensa della parrocchia di Santa Lucia a Casalecchio, frequentata da stranieri di diverse etnie, «che condividono il desco senza problemi», come precisa il parroco don Bruno Biondi. Aperta nel 2006, ospita fino a 18 persone, quasi tutti giovani uomini, dalle 18.45 alle 19,30, con chiusura nel mese di giugno fino ai primi di ottobre. Ad alimentare la mensa e la società mista Comune e Concerta «Mela Mangio», a questo se è necessario si aggiunge un primo di pasta fatto dai 12 volontari che si alternano.

Alla mensa San Luigi Orione della parrocchia S, Giuseppe Cottolengo, ad aiutare il parroco don Gianni Paioletti sono un volontario, Roberto Valeriani e il diacono Gianni Candia, La mensa, aperta nel 2003, ospita tino a 10 persone tutti italiani dai 25 ai 50 anni, uomini e donne, e funziona dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19. Sono impegnati 23 volontari che turnandosi finiscono la stagione a metà giugno, quando chiude la mensa, per riprendere servizio a settembre. Qui il cibo e preparato in autonomia dalla cucina della Casa di accoglienza annessa alla parrocchia che ospita le famiglie dei pazienti degli ospedali bolognesi.

Nel chiostro attiguo all’oratorio di Santa Cecilia, in via Zamboni 15, si apre dal lunedì al venerdì per tutto l'anno, dalle 14,50 alle 15.30, la mensa di S. Giacomo Maggiore diretta da padre Domenico Vittorini. Ogni giorno serve oltre 70 persone, tra cui molti stranieri e tanti giovani, «Non c'è cartellino, viene chi ha fame», precisa fra Domenico. La cucina è casalinga e le materie prime vengono da benefattori, le verdure dall’Opera Marella, ma per il 2013 si aspetta la convenzione con il Banco Alimentare. Vi sono impegnati 4 volontari, tra i quali Piero Boschi e Michele Garino.