BA Friuli Venezia Giulia sostiene l'aiuto alimentare della Caritas di Casarsa

 

Fonte: Marco Pelosi - Il Popolo / Settimanale della diocesi di Concordia-Pordenone

Il Centro di Ascolto della Caritas di Casarsa è particolarmente attivo sul fronte dell’aiuto a diverse persone Che, momentaneamente o per periodi prolungati, versano in situazioni di bisogno. “Affrontiamo nuove povertà - afferma don Roberto Laurita, presidente della Caritas parrocchiale - legate a famiglie che hanno difficoltà a gestirsi da un punto di vista economico. Si tratta spesso di nuclei che si fanno attrarre da acquisti con pagamenti dilazionati e che cadono nelle reti delle finanziarie. Sono coppie che potrebbero far conto su salari dignitosi, i quali vengono però ipotecati dalle inesorabili scadenze dei mutui".

Di certo la situazione economica generale non aiuta, considerato che ci sono anche molti lavoratori che perdono il posto o che vengono collocati in cassa integrazione.

“Infatti - continua don Roberto - coloro che possono appoggiarsi ad una rete familiare, in qualche maniera ce la fanno. Ma quando questo aiuto non c’è, penso a soggetti provenienti da un’altra regione italiana o dall’estero, i problemi che devono affrontare sono davvero insormontabili”.

I volontari del Centro di Ascolto di Casarsa si impegnano a consegnare mensilmente 25 borse spesa: appoggiandosi al Banco Alimentare distribuiscono beni di prima necessità: riso, pasta, olio, burro, formaggio, latte, cibo in scatola a famiglie che non riescono ad affrontare la terza o la quarta settimana. Aiutano le famiglie (5 casi al mese circa) a trovare casa con affitti vantaggiosi, a volte pagano il canone mensile o le bollette della luce, del gas, della spazzatura. Aiutano singole persone a trovare lavoro e ad orientarsi nel mondo delle agenzie di impiego (10 casi al mese). Svolgono servizio di accompagnamento nelle strutture ospedaliere o mediche, soprattutto quando constatano difficoltà di comunicazione.

“Questa è la nostra attività concreta - sottolinea la volontaria Agnese Tonellotto Pilosio - tuttavia il nostro compito principale è quello di ascoltare le persone, facendo un servizio di accompagnamento umano e psicologico. A noi si rivolgono persone straniere - prevalentemente dal Burkina Faso, dal Ghana, dal Bangladesh, ma ultimamente anche dalla Moldavia e dall’Ucraina e al tempo stesso italiani: famiglie in difficoltà economiche o ragazzi con esperienze di tossicodipendenza e di carcerazione alle spalle”.

“I volontari sono una dozzina - sostiene il coordinatore del Centro di Ascolto, Paolo Candido - provenienti anche da San Vito al Tagliamento, Cordovado, Morsano. Sono persone impegnate, non solo perché aprono lo sportello per 4 ore settimanali e preparano tutto il materiale necessario, ma anche perché si aggiornano continuamente sui temi della comunicazione, delle buone prassi da seguire per avvicinare coloro che si trovano in difficoltà, sulle modalità con cui si vagliano i bisogni. Il volontario che cerchiamo deve essere disinteressato, ma anche competente”.

Quali sono le risorse economiche sulle quali può contare il Centro di Ascolto?

 

“Noi siamo in continuo contatto con la Caritas diocesana e con il referente foraneo con Giovanni Sedrani - chiarisce don Laurita - tuttavia la parrocchia di Casarsa è particolarmente generosa: oltre alle periodiche raccolte fondi, sono numerosi i cristiani che, quando vengono a conoscenza di situazioni difficili tramite i nostri canali comunicativi, intervengono con tempestività. Senza parlare dell’incalcolabile numero di gesti quotidiani, talora impegnativi, di solidarietà spicciola, in cui le persone impegnano tempo, soldi e aprono la propria casa”.