Ero un po’ scettica

Sabato 28 Novembre 2015 ho fatto un’esperienza molto bella ed interessante a mio parere. Durante una lezione di italiano il mio professore ha proposto a tutta la classe di partecipare ad una colletta alimentare all’Esselunga di Via Palizzi. All’inizio, lo ammetto, ero un po’ scettica perché pensavo fosse una cosa noiosa ma due mie compagne, le quali lo avevano già fatto, mi hanno consigliato di andarci con loro perché sarebbe stata un’esperienza bella ma anche divertente. Quindi sabato con alcuni miei compagni di classe ci siamo recati all’Esselunga di Quarto Oggiaro, una volta arrivata lì sono rimasta sorpresa dal numero di volontari presenti ad aiutare. Ci si può chiedere perché sia rimasta sorpresa ma il fatto è che personalmente non mi aspettavo di vedere così tanti giovani interessati ad aiutare per una buona causa, forse perché la gioventù di adesso pensa molto a sé stessa e non a gli altri quindi sono rimasta scioccata. Dopo aver trovato il nostro professore abbiamo indossato delle pettorine gialle e abbiamo iniziato. Questo volontariato includeva diversi “lavori”; uno di questi prevedeva la raccolta dei sacchetti contenenti il cibo, e lo smistamento di esso negli scatoloni. Alcuni di noi, invece, si occupavano di distribuire i volantini e i sacchetti per aderire a questa colletta e altri aiutavano nel banco all’interno del supermercato. Nell’arco delle nostre due ore di volontariato altri volontari ci hanno assegnato diversi compiti. Con le mie compagne abbiamo iniziato raccogliendo le buste contenenti gli alimenti. Una cosa divertente è stato il fatto di non accorgerci quando qualcuno che ci chiamava e quindi stavano lì con il sacchetto in mano con il braccio alzato finché non ci rendevamo conto. Ed era una cosa buffa da vedere. In seguito il compito a noi assegnatoci comprendeva la distribuzione di volantini e sacchetti, per aderire alla colletta. A ogni persona che fermavamo dovevamo spiegare in cosa consisteva questa iniziativa e convincerli a partecipare. Nel caso avessero accettato dovevamo dare un volantino e un sacchetto che ci riportavano a fine spesa contenente gli alimenti da donare. Alcune persone rispondendoci in modo sgarbato e ignorandoci mi hanno fatto capire la frustrazione che prova chi si occupa di volantinaggio quando non viene ascoltato. L’ultimo compito di cui ci siamo occupati è stato sistemare i bancali degli alimenti all’interno dell’Esselunga. Non in tutti i prodotti erano specificati i prezzi e la gente tendeva a chiedere a noi. Rispondendo di non saperli loro ribattevano dicendo che avrebbero dovuto metterli ma purtroppo non potevamo farci nulla. Due avvenimenti che mi sono rimasti impressi sono stati; la signora dei 10 euro e l’uomo degli omogeneizzati. Un’anziana signora mi si è avvicinata dicendomi di avere un budget di 10 euro per la colletta, chiedendomi cosa avrebbe potuto acquistare. Questo fatto mi è rimasto molto impresso in quanto mi sono resa conto che pur non potendo spendere molti soldi ha deciso di partecipare anche se con una piccola quota a una buona causa. E mi ha fatto molta tenerezza. Ad un certo punto è arrivato un signore chiedendomi se erano ancora disponibili gli omogeneizzati al vitello e prosciutto, in quanto voleva donare solo quelli. Io risposi che erano finiti e che poteva donare altro ma lui se ne andò. Infine si può dire che partecipando a questo volontariato, di persone stravaganti ne ho incontrate. Questa esperienza mi ha aiutato molto a livello caratteriale, perché io sono una ragazza molto timida e abbastanza introversa, ma nonostante ciò sono riuscita a comunicare con tutti sempre con un sorriso sul volto. È stata anche una bella esperienza a livello umano vedere quante persone erano disposte a comprare, anche se con piccole quote, qualcosa per le persone più bisognose. Detto questo di sicuro un’esperienza così la rifarei volentieri.