Il fine ultimo del Banco Alimentare

Fonte: L’Ordine

"Sprecare il cibo non è morale”. Nel breve intervento tenuto durante la conferenza stampa per presentare i risultati della campagna sull’eccedenza alimentare nell'anno 2010, la signora della Grande Distribuzione Gianna Ratti non ha avuto remore a parlare di vera e propria mancanza di morale nel gesto di gettare alimenti ancora freschi nella spazzatura, Nella sola provincia di Como, sono sette gli esercizi del Gruppo Bennet S.p.a, che insieme a mense aziendali, scolastiche e produttori diretti collaborano con la Fondazione Banco Alimentare e i volontari di Siticibo, che si occupano della raccolta e della ridistribuzione a chilometro zero ai settantadue enti caritativi beneficiari di prodotti ancora freschi, Merci altrimenti destinate allo smaltimento con conseguenti costi ed emissioni inquinanti, come sottolineato dal vicepresidente della Provincia Paolo Mascetti in qualità di Assessore all'Ecologia, partner del progetto. Grazie a quello stesso contributo avuto dall'assessorato provinciale all'Ecologia, di cui è già stato promesso il rinnovo trattandosi di fondi vincolati all’obiettivo di ridurre i rifiuti, è stato possibile acquistare un nuovo furgone, permettendo di raggiungere nella raccolta dei cibi anche le zone di Cermenate e di Cantù, con l’impegno di arrivare prossimamente a coprire anche la zona di Erba e di Olgiate Comasco. E dalla ulteriore necessità di non sprecare ciò che è già stato salvato una volta è nato il portale retenti.it/abal (Rete Enti Banco Alimentare).

Senza sostenere che il fenomeno si proponga spesso, in conferenza stampa è stato ammesso con onestà il rischio che gli stessi istituti caritatevoli si trovino a disposizione beni di cui non hanno bisogno o in eccedenza. Una volta pienamente operativo, ad oggi l'accesso è ancora riservato, il sito ottimizzerà la gestione delle risorse disponibili, oltre a fornire una mappatura degli enti che usufruiscono del servizio, responsabili in prima persona dei contenuti sulla loro pagina.

Mettersi letteralmente in rete, attraverso la sezione Cerco - Offro del sito, permetterà gli scambi tra le strutture beneficiarie: qualora una avesse un'eccedenza di un determinato prodotto potrà scambiarlo con qualcosa di cui necessita. La sinergia tra gli enti che partecipano al progetto non si ferma al sito ma lo precede. E infatti capitato che le stesse volontarie di Siticibo, impegnate nella raccolta e nella ridistribuzione degli alimenti, facessero da tramite tra gli enti solidali e le stesse persone in difficoltà che si erano rivolte al numero stampato sui furgoni. Anche in quei casi ha contato maggiormente la capacità di offrire un servizio che migliaia di considerazioni lacrimevoli sullo stato dei nuovi poveri.

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