L'industria alimentare tiene. Il presidente Federalimentare Auricchio chiede più liberalizzazioni

 

 

Parma, (agra press) - Nonostante la crisi, l'industria alimentare italiana nel 2009 ha tenuto. La produzione ha mostrato una sostanziale "tenuta": il trend 2009 si e' assestato al -1,5% mentre nel primo bimestre 2010 la produzione e' aumentata del 2% e "l'anno dovrebbe vedere il ritorno della produzione alimentare in prossimità dei livelli del 2008, vicino ai massimi storici".

Lo ha confermato oggi il presidente della Federalimentare Giandomenico Auricchio nel corso dell'annuale assemblea della sua associazione che come ogni anno si tiene nell'ambito di cibus. Tutto ciò è avvenuto nonostante le difficoltà dovute al rallentamento del consumi interni. I dati dell'export 2010 sono confortanti perché le esportazioni alimentari sono tornate a crescere, segnando un +2,5%.

Secondo una ricerca realizzata dal centro studi di Federalimentare è stato analizzato lo stato d'animo con cui le aziende guardano al futuro. Il risultato dice che il "sentiment" è di "moderata fiducia", o addirittura di certezza, che la ripresa dell'economia sia ormai vicina. Nel complesso le aziende storiche dell'alimentare si caratterizzano per una maggiore propensione all'internazionalizzazione: In queste imprese l'export vale il 26% del fatturato, contro il 16,7% della media nazionale. Auricchio nella sua relazione ha ricordato il "danno" provocato dall'imitazione dei prodotti italiani che valgono ormai circa 70 miliardi di euro, tre volte export. Il presidente ha, infine, chiesto al governo di favorire le liberalizzazioni e un maggiore coordinamento tra i soggetti competenti in materia.