Luci di accoglienza, la Storia di Claudia

Un carrello della spesa con pasta, biscotti, latte, legumi… e camminare lungo i vicoli di Belpasso, a Catania, con la pioggia e con il sole, con il vento e anche a ciel sereno, perché la serenità è questa: far mangiare i propri figli e non importa se la macchina manca, se la strada da fare a piedi è tanta.

La Storia di Claudia comincia con questa fotografia, 45 anni, un marito che va via di casa… 4 figli con disabilità. L’incontro, tre anni fa, con l’associazione Aloha, struttura convenzionata con noi, che ogni mese il carrello lo riempie… di cibo – certo – ma anche di cura e ascolto.

Pulizie e lavori precari sono per Claudia sopravvivenza, correre da un luogo all’altro per non far mancare nulla ai suoi figli è vita di tutti i giorni. Dal marito nessun aiuto, il giorno della distribuzione del cibo per Claudia è speranza… la macchina, dicevamo, non c’è e allora Tiziana e i volontari dell’associazione le consegnano un carrello che lei trasporta fino a casa sua.

Non dice mai: «Oggi cosa c’è? Posso avere più pasta?». «Grazie sempre», sono le parole che pronuncia perché la gratitudine è un valore che Claudia sa riconoscere, il dono un sentimento che sa apprezzare. Ombrello se piove, acqua fresca in estate… poi via a percorrere le strade di Belpasso con il suo carrello.

Ci sono giorni che Claudia arriva in associazione con i suoi figli, si accomodano all’ingresso e iniziano a contare le caramelle… «quante caramelle rosse hai? E tu, ne hai di verdi?». Contano e sorridono, parlano con le volontarie, respirano un tempo di quotidianità. Piccoli momenti che per loro hanno un impatto. Per loro che vivono una forte esclusione sociale, questi momenti in associazione con la mamma che prende il cibo, sono preziosi. È vita che scorre fuori casa.

Cura e Ascolto, sono questi – dicevamo -  le attenzioni che l’associazione dona , insieme al cibo, alle persone come Claudia ogni mese, tutti i mesi. Ma anche farmaci, vestiti quando serve, quaderni per studiare e scrivere un futuro che può cambiare se la solidarietà è umanizzata. Sì, perché umanizzare la presa in carico vuol dire, come racconta proprio Tiziana di Aloha: «non lasciare indietro nessuno, non limitarsi a dire.. ecco il suo pacco, arrivederci! Ma ascoltare le parole, ascoltare i loro bisogni delle persone… provare ad essere vicinanza e presenza».

Panchine colorate e luci di Natale, stufe all’ingresso mentre si attende il proprio “turno” per ricevere cibo e ascolto… in Aloha l’umanità è la vera accoglienza.

Caramelle contante, ha vinto il verde… quello della speranza! Claudia e i suoi figli vanno verso casa con il loro carrello della spesa, la macchina non è un sogno… il sogno è trascorrere questo Natale con un po’ più di serenità!

Grazie Claudia