Le notizie

Lo scorso 29 maggio 2023 abbiamo festeggiato insieme un anniversario importante: i vent'anni di Siticibo, il programma di recupero di alimenti freschi e cotti dalla Ristorazione e dalla Grande Distribuzione Organizzata.

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Sembra facile, trovare un nome. Un nome che deve essere semplice da ricordare e da comprendere, che deve far capire subito il "succo" dell'attività e deve pure essere unico, nuovo e possibilmente originale. Come fare? Gli amici pubblicitari di Giuliana, ex colleghi d'agenzia, e l'esperienza in comunicazione di Bianca, anche lei nel team dei fondatori del programma, si rivelano preziosi. 

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Quest’anno ricorre un anniversario speciale: i 20 anni di Siticibo, il programma grazie al quale ogni giorno recuperiamo cibo fresco e cotto dai punti vendita della GDO e dalla Ristorazione Collettiva (tra cui mense aziendali, refettori scolastici, alberghi, ristoranti, …). Si tratta di porzioni di cibo cucinato, frutta e verdure fresche che, nel giro di poche ore, vengono distribuite dai nostri volontari alle organizzazioni partner sul territorio.

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di Giuliana Malaguti

“Piacere Ilir, in italiano vuol dire Libero…”, così abbiamo conosciuto Ilir in un caldo pomeriggio dei primi di ottobre del 2003. Cercavamo un autista che insieme a noi “rischiasse” l’avvio di Siticibo a Milano. Avevamo bisogno di una persona affidabile e che cercasse lavoro, perché ci sembrava importante che Siticibo fosse anche un’opportunità. I primi 3 mesi di vita di Siticibo, nelle mattine d’inverno in cui Milano è gelata, siamo stati compagni di viaggio perché ancora non avevamo volontari ed è lì, tra le tante chiacchiere fatte, che è nato il nostro rapporto di amicizia, prima ancora che di lavoro.

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Nando Riva ha visto nascere la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare e ha collaborato ad esportarla in Brasile e in Paraguay. Per Siticibo ha praticamente costruito la rete dei volontari. Mostra la sua agenda dell’anno 2004, che conserva come memoria storica: “Si apre al contrario: inizia segnando i nomi dei volontari sotto la S di Siticibo, ma ben presto la pagina fu zeppa.

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Siamo alla ricerca di una figura da inserire come Junior Digital Communications Assistant nell'Area Comunicazione di Fondazione Banco Alimentare Onlus.

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Ringraziando tutti i candidati che hanno partecipato alle selezioni, pubblichiamo le graduatorie provvisorie progetti servizio civile di Banco Alimentare presentato da Fondazione AVSI in attesa di validazione del Dipartimento per le politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

Consulta le graduatorie.

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Progetto “Ridiamo valore: il cibo da spreco a risorsa, dall’economia circolare al contrasto alla povertà alimentare” – cod. progetto: PTCSU0020222011100NXXX– cod. sedi 181513 – 181515 – 181516 - 181518 – 181556 – 181561 – 181567 – 209567 – 209568 – 209570.

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Il giro dei volontari per la raccolta inizia presto al mattino.

L'intervista

Oggi abbiamo chiesto a Vittore Mescia, responsabile Operation di Fondazione Banco Alimentare, un confronto sulle stime dei risultati della rete Banco Alimentare nel 2022. 

Gli abbiamo chiesto una valutazione sull’andamento di alcuni canali di approvvigionamento e sulle fonti da cui invece provengono gli aiuti europei, la Colletta e le altre donazioni di alimenti. 

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Leonardo - un'azienda globale ad alta tecnologia attiva nei settori dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza -conferma e rafforza la propria cittadinanza d’impresa nelle comunità e nei territori in cui opera collaborando con enti, associazioni e fondazioni, organizzazioni non profit e

“Fai la tua buona spesa” l’iniziativa varata da Pam local che ha avuto come charity partner Banco Alimentare si è conclusa con la consegna dei proventi raccolti che contribuiranno a donare 100.000 pasti ai più bisognosi.

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È uscito nelle sale cinematografiche italiane Non morirò di fame, film di Umberto Spinazzola, con l’attore protagonista Michele Di Mauro nella parte di Pier, ex chef stellato che a seguito della chiusura del suo ristorante e a una crisi depressiva profonda, abbandona la famiglia e diventa un senza fissa dimora. 

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Editoriale

“Viviamo una carestia di pace” ha detto recentemente Papa Francesco, rinnovando la sua preoccupazione e il suo appello, perché “la pace, di cui abbiamo tanto bisogno, si costruisce artigianalmente attraverso la condivisione” come aveva ricordato, a un mese dall’invasione dell’Ucraina, parlando con giovani studenti.